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Industria

Piaggio, dichiarato nullo il design in Cina che copia la Vespa

L'Unione Europea difende l'unicità del design della casa di Pontedera. Era stato usato per giustificare la produzione di scooter simili a Vespa, esposti al salone milanese delle due ruote, Eicma 2019. Nell'area Asia Pacifico il gruppo Piaggio sta registyrando le migliori performance di vendita a livello mondiale. È in lotta da anni contro la contraffazione, per la difesa del marchio


25/05/2020 10:02

di Mauro Romano - Class Editori

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La Vespa Primavera della Piaggio

La Vespa è Piaggio. L'Unione Europea difende l'unicità del design della casa di Pontedera. L'Euipo, l'Ufficio comunitario per la proprietà intellettuale, ha infatti dichiarato nullo il design registrato dall'azienda cinese e usato per giustificare la produzione di scooter simili a Vespa, esposti al salone milanese delle due ruote, Eicma 2019. Modelli poi fatti rimuovere dell'ente Fiera su iniziativa di Piaggio. 

L'invalidity division dell'Euipo, spiega una nota, ha annullato questa registrazione poiche' "incapace di suscitare un'impressione generale differente rispetto al design registrato" della Vespa Primavera, evidenziando che ne rappresentava un illecito tentativo di riproduzione dei suoi fregi estetici.

Vespa Primavera è protetta dal design registrato da Piaggio nel 2013, dal marchio tridimensionale relativo allo scooter Vespa e dal diritto d'autore che tutela il valore artistico della forma di Vespa, icona di stile dal 1946.

Questa azione di nullità si inserisce all'interno di una più ampia attività di lotta alla contraffazione che il gruppo guidato da Roberto Colaninno ha avviato da anni e che prevede il costante monitoraggio delle banche dati di design e marchi registrati a livello internazionale, che, a seguito di procedimenti di opposizione instaurati da Piaggio, ha portato tra l'altro ad ottenere la cancellazione di oltre 50 marchi registrati da terzi negli ultimi due anni. 

Nel trimestre ha registrato un utile netto di 3,1 milioni di euro, in calo rispetto ai 7,8 mln dello stesso periodo del 2019. I ricavi netti consolidati sono diminuiti del 10,1% a 311,4 milioni a causa del lockdown di gran parte dei dealer a livello mondiale a partire dal mese di marzo. Il margine lordo industriale è sceso del 15,2% a 88,1 milioni. Andamento negativo anche per l'ebitda a 39,8 milioni (-19,5%), con il margine al 12,8%, e per l'ebit a 10 mln (-51,6%), con il margine al 3,2%. L'indebitamento finanziario netto si è posizionato a 548,6 milioni. Gli investimenti sono stati pari a 28,5 milioni di euro (29,3 mln).

Nell'ultimo anno il gruppo di Pontedera ha venduto in giro per il mondo 611.300 veicoli, con una crescita dell'1,3% rispetto al 2018. Forte l'aumento dei ricavi nella regione dell'Asia e del Pacifico (+23,2%), seguita dall'area Emea e Americas (+8,8%) e dall'India (+4,8%). Per quanto riguarda le due ruote, ha venduto a livello globale 399.600 veicoli (+1,6%) , per un fatturato netto di oltre 1 miliardo +10,1% rispetto a 957,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018). (riproduzione riservata)


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