La pubblicazione da parte del Ministero delle Finanze cinese dei consuntivi 2024 relativi alle imprese statali, le cosiddette Soes (State-owned enterprises), tradizionalmente oggetto di commenti negativi per la loro elefantiaca organizzazione che non permetteva un mercato meno soggetto a vincoli, assumono una valenza predittiva soprattutto nel contesto del confronto-scontro con gli Stati Uniti.
I ricavi della Soes, dicono i dati ufficiali, sono cresciuti dell’1,3% nel 2024, su base annua, a 11,77 trilioni di dollari USA e i profitti di tutta la galassia sono cresciuti dello 0,4% rispetto al 2023. Il rapporto tra indebitamento e assets è stato 64,8% con un leggero incremento dello 0,3% sempre rispetto al 2023.
Nonostante le percentuali risicate, comunque indicative di una tendenza positiva, i dati sono significativi se confrontati con gli utili di tutte le imprese industriali diminuiti a consuntivo 2024 del 3,3,% rispetto al 2023, anche se vi è stato un exploit dell’11% a dicembre, non sufficiente, però, a portare l’indice in positivo.
Inoltre nel mese di gennaio l’indice Pmi, Purchasing Manager Index, che nell' ultimo trimestre 2024 si era assestato sul 51%, grazie alla fiducia nelle esportazioni, è sceso al 49,2%, sotto quella soglia (50) che fa da spatiacque tra crescita e decrescita. Un ulteriore dato del sottostante indice, quello relativo alle esportazioni è calato in gennaio al 45,4% rispetto al 48,3% di dicembre.
La sensazione, corroborata da una serie di prese di posizione ufficiali, è che si stia consolidando lo spartiacque tra i settori strategici nazionali e la produzione di beni di consumo semidurevoli o strumentali destinati prevalentemente all’esportazione, invertendo la tendena che in passato aveva portato a salvaguardare anche le Soes meno efficienti.
Qualche settimana fa il Qiushi Journal, magazine del Comitato centrale del Partito comunista, ha evidenziato che i settori verso i quali le società statali devono concentrare risorse e conoscenze sono quello aereospaziale, dei microchips, delle biotecnologie e della robotica industriale al fine di traguardare i livelli della competizione mondiale. Il ragionamento di fondo è che, oggi, a tecnologie avanzate in aree strategiche bisogna rispondere in pari modo con qualche vantaggio competitivo superiore, come ben evidenziano le ultime notizie sullo sviluppo dell'Ai e le sue applicazioni consumer e industriali.
Nella conferenza di fine anno, a Pechino, anche Yuan Ye, vice chairman di SASAC, State-owned Assets Supervisor and Administration Commission, organizzazione alle dipendenze del Governo centrale deputata al controllo e sviluppo delle società statali, ha enfatizzato il concetto di modernizzazione dei settori tradizionali in funzione della crescita auspicata nel 2025.
La tendenza a utilizzare le Soes per creare valore oggi è del tutto evidente, come ha ribadito Xiang Anbo, ricercatore leader del Research Center dello State Council di Pechino. «Le misure adottate dal Governo Centrale dovranno assicurare un supporto stabile e di lungo termine per la ricerca e l’innovazione, portando la Cina ad affrancarsi dalle dipendenze tecnologiche da altri Paesi, ottimizzando le risorse allocate e creando le condizioni per esportare prodotti di matrice green ed altri prodotti con elevata tecnologia» ha detto Xiang.
A conferma della dichiarazione sopracitata è il contratto che la CRRC, una delle più importanti società al mondo nel settore del trasporto ferroviario, si è assicurata recentemente per la costruzione della Dubai Metro Blue line negli Emirati arabi, mentre la COMAC (Commercial Aircraft Corporation China) di Shanghai è pronta ad entrare nel mercato aereonautico globale con il modello C 919, aereo passeggeri ormai già testato nelle tratte domestiche e con oltre mille ordini da evadere nei prossimi anni.
In un mondo in cui è ormai sepolta dalla competizione senza esclusione di colpi la teoria delle tre C formulata nel 2021 dal presidente della commissione esteri della commisione europea ed esponente di spicco del PPE, il tedesco David McAllister - cooperare quando possibile, competere quando serve e confrontarsi quando necessario - anche il tema dei dazi va visto sotto una luce diversa.
L’eventuale introduzione di dazi da parte americana (a breve dovrebbero scattare quelli del 10% quale punizione per i flussi della sostanza oppiacea fentanyl) non può considerarsi il terreno principale del confrono Cina-Usa, visto i risultati dell’economia americana sostanzialmente in buona salute, soprattutto se ci fossero le avvisaglie di una debole, forse temporanea, ripresa della domanda internazionale.
Resta per la Cina in evidenza il problema della ripresa dei consumi interni, anche se val la pena di attendere i dati a conclusione del capodanno cinese, per capire meglio la tendenza. Al momento le prime informazioni riguardano gli acquisti di materiale elettrico ed elettronico supportato dai coupons emessi dalle varie municipalità; per il resto sembra calma piatta. (riproduzione riservata)
*presidente di Savino del Bene Shanghai Co. Vive e lavora a Shanghai da 30 anni