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Industria

Sulla Via della Seta possibili joint venture per Terna e Leonardo

Questi accordi, oltre all'investitura di Trieste come terminal della Belt & Road in Italia e a intese sull'e-commerce, farebbero da cornice alla firma del Memorandum tra Italia e Cina in discussione tra i due governi per l'ingresso di Roma nella Bri. Pechino sarebbe pronta a collaborare anche con il piano Juncker sul finanziamento della grandi infrastrutture e sui trasporti trans-europei


08/03/2019 17:37

di Mauro Romano - Class Editori

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Rafforzare la collaborazione tra State Grid of China e Terna, favorire la costituzione di joint venture tra aziende cinesi e Leonardo. Sono alcuni dei contenuti di un memo sui progetti di cooperazione sino-italiana, diffuso in anteprima dal sito Euractiv. Il documento farebbe da cornice al Memorandum d’intesa (Mou) per l’adesione italiana alla Belt & Road Initiative che i due Paesi potrebbero siglare a fine marzo.

Il documento riferisce che Pechino intende cooperare con i piani d’investimento comunitari, sviluppando sinergie tra la nuova Via della Seta e il Piano Juncker e lo sviluppo delle reti di trasporto trans-europee. Gi ambiti di cooperazione individuati con Roma spaziano dall’aviazione civile ai porti, dall’energia alle strade.

Si tratta di un testo datato settembre. Non è quindi da escludere che alcuni riferimenti siano in realtà a progetti portati avanti in vista della visita nella Repubblica popolare del vicepremier Luigi Di Maio che si sarebbe tenuta il successivo novembre e che quindi hanno già visto la luce.

L’enfasi data al documento potrebbe quindi derivare dalle polemiche e dagli ammonimenti rivolti dall’amministrazione statunitense all’alleato italiano, temendo per un riallineamento della politica estera del governo verso la Cina a scapito di Washington

Già lo scorso autunno comunque circolavano indiscrezioni su possibili joint venture che avrebbero coinvolto Leonardo. A ottobre il gruppo della difesa guidato da Alessandro Profumo siglò un intesa con la Kangde Investment, nell’ambito del programma Comac CR929 con l’obiettivo di incrementare la propria presenza in Cina. Successivamente, in occasione della Fiera internazionale dell’import a Shanghai Leonardo ha ottenuto una commessa per 15 elicotteri.

«Nei prossimi cinque anni saremo concentrati su questo mercato strategico , non solo vendendo macchine, ma anche assicurando supporto strategico e addestramento» aveva dichiarato a Milano Finanza, qualche mese, Gian Piero Cutillo, capo della divisione elicotteri, strategica nel gruppo, con oltre 3,3 miliardi di fatturato.

In ottobre già si parlava della possibile firma dell’intesa, che ministro Di Maio ipotizzava potesse arrivare alla fine del 2018, facendo dell’Italia il primo membro del G7 ad aderire al progetto di sviluppo globale che mira a collegare Pechino via mare e via terra con l'Asia centrale e orientale, il Medio Oriente, l'Europa e l'Africa, attraverso una rete di infrastrutture riprendendo la vecchia Via della seta. Oltre a potenziare il commercio e gli investimenti, il piano intende  incrementare gli scambi in settori come la scienza, la tecnologia, la cultura e l'istruzione.

Il documento pubblicato da Euractiv dà comunque un’idea dei contenuti della possibile intesa. Si fa riferimento a investimenti nel porto di Trieste, che dopo l’inaugurazione della zona franca da 300 mila metri quadri lo scorso 13 febbraio si candida a diventare il terminale della nuova Via della Seta marittima.

La cooperazione tra Terna e China State Grid, forse la principale azienda di distribuzione di energia del mondo, fa perno sulla partecipazione del gruppo cinese (35%) in Cdp Reti, che a sua volta controlla il 29,8% di Terna, oltre al 30% di Snam e Italgas. Queste due società sono leader in Italia e in Europa nella gestione deleinfrastrutture per il gas, compresi i processo di rigassificazione, strategici nel mercato del gas in grande sviluppo.

Ultimo punto evidenziato dal sito pan-europeo è un’intesa sull’e-commerce, nonché riferimenti al settore dei trasporti per migliorarne l’accessibilità rendendo la mobilità più “sicura, inclusiva e sostenibile”.


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