Per uno che piange (Tim Cook della Apple) c'è un altro che ride e questa volta tocca a Elon Musk: per entrambi gioie e dolori arrivano dalla Repubblica popolare.
Le vendite di veicoli elettrici Tesla di fabbricazione cinese sono aumentate oltre il 10% nel mese di gennaio, un risultato che ha fatto nuovamente salire il titolo della società. Le azioni Tesla hanno guadagnato oltre l'80% dai minimi di gennaio dopo i commenti rialzisti di Musk sulla domanda e dopo la riduzione dei prezzi negli Stati Uniti e in Cina.
I dati pubblicati oggi dalla China Passenger Car Association, l'associazione dei costruttori cinesi, certificano che sono state 66.051 le Tesla di fabbricazione cinese vendute a gennaio, con una crescita del 10,4% su base annua e del 18,4% rispetto a dicembre e include sia le vendite nel mercato interno, sia le esportazioni.
I dati relativi alle assicurazioni dei veicoli in Cina tra il 15 e il 29 gennaio hanno mostrato 10.852 immatricolazioni di Tesla, secondo il Cpca. Si tratta di un calo del 14% rispetto alle 12.654 della settimana dal 9 al 15 gennaio. Il calo non è da leggersi in negativo, però, considerando le celebrazioni della festività del Capodanno Lunare cinese dal 21 al 27 gennaio, che ha compresso le vendite e le attività commerciali. La stessa Tesla Shanghai è rimasta chiusa in quei giorni.
A fine gennaio, Elon Musk ha detto agli investitori che la sua azienda ha registrato gli ordini più forti della sua storia, che erano arrivati a "un ritmo quasi doppio rispetto alla produzione". L'azienda punta a un costante incremento della produzione e prevede di assemblare una media di quasi 20.000 veicoli a settimana nello stabilimento di Shanghai a febbraio e marzo.
Un grande interrogativo è se il tentativo di Musk di dare slancio alla domanda attraverso tagli di prezzo sarà sostenuto e sostenibile, soprattutto in Cina. La mossa - attraverso la quale Tesla ha ridotto il listino prezzi delle Model 3 e delle Model Y fino al 24% in Cina e fino al 20% negli Stati Uniti e in Europa - ha scatenato una feroce guerra al taglio dei prezzi che ha fatto tremare anche i competitor, come Ford, che ha abbassato il prezzo della sua Mach-E.
Tesla, oltre a voler portare la produzione mensile ai livelli di settembre in Cina - pari a 82.000 veicoli - sta investendo nell'apertura di un nuovo stabilimento a Città del Messico e nella costruzione di uno stabilimento da 3,5 miliardi di dollari nel Nevada settentrionale per la produzione dei camion Semi a lunga percorrenza.
Al contrario di Tesla, Volvo ha registrato in Cina un calo delle vendite del 19,5% a 11.783 unità in gennaio imputato al rallentamento tipico delle festività del Capodanno Lunare. Il brand di proprietà cinese, controllato da Zhejiang Geely Holding Group Volvo Car ha registrato, però, un incremento delle vendite del 2% nello stesso mese a livello globale, supportato da alcuni mercati europei, tra cui Italia e Belgio, e dal Regno Unito.
La casa automobilistica svedese ha venduto 48.520 veicoli a gennaio, migliorando il risultato di 47.561 dell'anno precedente. La gamma di modelli elettrici o ibridi plug-in ha rappresentato il 40,7% di tutte le auto Volvo vendute a livello globale a gennaio, con i modelli 100% elettrici che hanno rappresentato il 16,2% delle vendite globali. (riproduzione riservata)