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Politica

Cina, crescita al 6% ma avanza a passo doppio l'economia digitale

I dati sui primi nove mesi dell'anno mostrano una forte resilienza del pil, che comunque sale a una velocità doppia della media mondiale, mentre aumenta l'export via container e gli investimenti all'estero di imprese cinese. Sul piano interno c'è stato un leggero aumento della produzione nell'ultimo trimestre e i consumi tengono


18/10/2019 15:43

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

cina

Segnali contrastanti ma, tuttosommato non negativi, arrivano dall'economia cinese. Nel terzo trimestre il Pil è cresciuto del 6% al livello più basso del range di target del Governo centrale, che stima una crescita tra il 6% e il 6,5% per il 2019, ma si tratta comunque di una crescita è che quasi doppia della media del mondo e quasi tre volte di quella americana.

D'altra parte, sul fronte delle esportazioni l'indice che misura le spedizioni di merci via container nei primi otto mesi di quest'anno è aumentato leggermente rispetto al 2018 ma con alcune punte su rotte particolari, quelle verso l'Australia e la Nuova Zelanda cresciute del 9%, quelle verso il Mediterraneo del 6,5% e più o meno della stessa percentuale quelle verso il MarRosso e il Golfo Persico.  

 Un segnale positivo arriva anche dagli investimenti non finanziari cinesi all'estero che hanno continuato a crescere nei primi tre trimestri secondo dati del Ministero del Commercio, arrivando a circa 78,5 miliardi di dollari in 164 paesi, con un aumento del 3,8% su base annua.

Nel mese di settembre c'è stato poi un balzo eccezionale dalla stessa voce (+14,2%) a 8,7 miliardi di dollari. In particolare le società cinesi hanno rafforzato la cooperazione con i paesi partecipanti alla Belt and Road Initiative nei primi nove mesi, aggiungendo un totale di 10,04 miliardi di dollari di nuovi investimenti in 56 paesi aderenti al piano, pari al 12,4% del totale.

Nei primi tre trimestri, le società cinesi hanno completato 247 fusioni e acquisizioni transfrontaliere in 50 paesi e regioni come la Finlandia e la Germania, con un valore totale delle transazioni pari a 28,11 miliardi di dollari.

I grandi progetti con un valore di contratto superiore a 50 milioni di dollari sono stati ben 528, in aumento dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Sul piano interno, arrivano dei dati sulla spinta che l'economia digitale sta dando all'intera economia del paese. La China Academy of Information and Communications Technology (Caict) ha stimato che quest'anno l'economia digitale del paese raggiungerà i 35 trilioni di yuan (circa 4,9 triliardi di dollari), quasi il 15 % in più del 2018, in cui lo stesso aggregato aveva registrato una crescita del 20,9% su base annua arrivando a rappresentare il 34,8% del pil e contribuendo per il 68% alla crescita di questa voce. 

Nel frattempo, la struttura dell'economia digitale in Cina è migliorata, con la digitalizzazione del settore che sta diventando un importante motore di crescita, nelle due categorie, industrializzazione digitale e digitalizzazione industriale. 

Per industrializzazione digitale si intende quella associata alle industrie dell'informazione, produzione di informazioni elettroniche, telecomunicazioni, software e servizi di tecnologia dell'informazione, nonché all'industria di Internet.

La digitalizzazione del settore si riferisce, invece, all'adozione della tecnologia digitale nelle industrie tradizionali al fine di aumentare sia la quantità che l'efficienza della produzione.

Secondo CAICT, la dimensione della digitalizzazione industriale nel 2018 è stata di 24,9 trilioni di yuan, superiore ai 6,4 trilioni di yuan dell'industrializzazione digitale, due dati che indicano che le tecnologie, i prodotti e i servizi digitali in Cina si stanno integrando in vari settori a un ritmo più rapido.

Il parziale rallentamento della crescita dell'economia nel su complesso, dovuta soprattutto alla stretta fiscale della banca centrale, si accompagna, per altro, ai miglioramenti nella produzione industriale, in accelerazione al 5,8% a settembre dal 4,4% di agosto, e nelle vendite al dettaglio, in crescita al 7,8% lo scorso mese.

La pressione al ribasso sul Pil sta crescendo e la Banca centrale cinese dovrebbe allentare la sua posizione monetaria fino alla fine dell'anno, probabilmente abbassando i requisiti di riserva delle banche o i tassi d'interesse sui prestiti a medio termine, secondo alcuni analisti.

 

 


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