A marzo l'export verso la Cina è cresciuto del 26,3% mentre gli acquisti dalla Repubblica popolare sono crollati del 34,4%. Le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in forte calo su base annua, rileva Istat. Oltre alla Cina la flessione tendenziale più ampia è quella della Russia.
Quanto all'export segna un aumento tendenziale verso i paesi Mercosur (+28%), Cina (+26,3%), Turchia (+25,4%), Paesi Asean (+20%) e Stati Uniti (+9,3%). Si riducono invece le vendite verso Giappone (-9,8%), Svizzera (-9,3%), Regno Unito (-7,9%) e Paesi Opec.
Dopo due mesi di crescita, l'export verso i paesi extra Ue27 segna una riduzione su base mensile dovuta principalmente alla contrazione delle vendite di beni di consumo non durevoli - spiega l'Istat nel commento - l'import, in calo da settembre dello scorso anno, registra un'ulteriore riduzione congiunturale, spiegata per circa due terzi dai minori acquisti di energia e beni intermedi, favorevolmente condizionati dai ribassi dei relativi prezzi. Su base annua, la crescita dell'export rallenta mentre l'import segna una drastica discesa, geograficamente diffusa, cui contribuisce principalmente l'ampia flessione degli acquisti di energia e beni intermedi", spiega l'istituto di statistica.
Nel dettaglio, la diminuzione su base mensile dell'export è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni di consumo non durevoli (-11,9%). In forte contrazione le esportazioni di energia (-27,0%) mentre aumentano quelle di beni di consumo durevoli (+2,7%) e, in misura contenuta, di beni strumentali (+0,7%) e beni intermedi (+0,3%). Dal lato dell'import, si rilevano ampie diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti.
"Nuovo importante record storico per il Made in Italy, al top da 30 anni. I dati Istat di marzo sul saldo commerciale con i Paesi extra Ue sono una ulteriore significativa conferma della straordinaria vitalità del sistema delle imprese del nostro Paese", ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. "Siamo sulla strada giusta. Il sistema Italia appare sempre più come un modello di successo nella nuova economia globale”. (riproduzione riservata)