Quasi in coincidenza con l’atterraggio del volo Neos che ha ripristinato questa linea dopo la sospensione su Tianjin nelle settimane precedenti a causa di passeggeri positivi a bordo, è stata emanata dal Governo cinese la nuova disposizione concernente la riduzione del periodo di quarantena da 21 giorni (14+7) a 10 giorni (7+3): la prima parte della quarantena in alberghi designati, la seconda a casa.
Questa apertura inaspettata delle rigide maglie di controllo degli ingressi nel territorio cinese alla vigilia del secondo semestre potrebbe o dovrebbe far ben sperare ad una riapertura dei flussi di mobilità delle persone, oggetto di richieste da parte di Ambasciate e Camere di Commercio, in particolare quella europea, italiana ed americana.
Il nuovo concetto di mobilità va esteso anche all’interno del territorio cinese e, per questa ragione, è stato cancellato il famoso asterisco che nella app di ogni persona segnalava il luogo di permanenza con i conseguenti divieti di spostamento.
Infatti il Big Data Itinerary Card correlato all’Health Code non mostrerà più l’itinerario dove il viaggiatore era stato nel passato. Oggi anche i cittadini di Shanghai che hanno vissuto per oltre quattordici giorni in un’area a medio rischio possono spostarsi in altre città.
Immediatamente si è notato un certo risveglio nelle prenotazioni turistiche che confermano la voglia di evasione già anticipata qualche settimana fa ma ancora in divenire chiusa nelle norme restrittive.
La reazione più naturale da parte della ormai esigua comunità internazionale (da stime si presume che oggi non vi siano più di centomila expatries in Cina) e da quella locale è che si dovrebbe tornare ad uno status quo ante ovvero con un salto nel passato alla fine del 2019 prima della eruzione pandemica.
Sara così? L’assunto da cui partire è comunque la dichiarazione del Presidente Xi Jinping rilasciata durante la sua visita di ieri a Wuhan che riafferma la teoria della tolleranza zero-Covid che “potrebbe urtare lo sviluppo economico”.
Ha inoltre aggiunto che "la Cina non può perseguire l’immunità di gregge o i ricoveri ospedalieri. Noi piuttosto preferiamo anche avere un minor sviluppo piuttosto che penalizzare la sicurezza della vita e specialmente quella degli anziani e dei bambini". La Cina continuerà nel dichiarare zero Covid avvalendosi dei test di massa, ormai diventati abitudine quotidiana e a non convivere con il virus, a differenza della visione occidentale.
Un’altra novità riguarda i passeggeri in partenza per la Cina apparentemente non più soggetti a vincoli relativi ai laboratori di analisi (dovrebbe scomparire la lista di quelli elencati dal Consolato cinese) e così pure l’obbligo del test rapido (antigenico) prima della partenza.
Inoltre dovrebbero essere autorizzati i voli con scalo intermedio e con richiesta del QR previo tampone da eseguire sia nella prima tratta sia nell’areoporto con il volo con destinazione cinese. Al di là dell’enunciazione sarà necessario attendere l’esito del test nell’aeroporto di scalo alfine dell’ottenimento del codice: questa operazione, considerando che il test necessita un tempo di sei ore per il risultato, non è certo una soluzione di estrema facilità temporale.
Da un punto di vista economico, con l’incremento che vi è stato di due voli settimanali oltre la Neos, si è potuto notare un abbassamento nei prezzi dei biglietti e questo potrebbe far ben sperare per i prossimi mesi.
Sempre nella giornata odierna la decisione di Hong Kong di ridurre la quarantena a 5+2 giorni e di ambire a diventare una "transfer station" verso la Cina.
Questo nuovo indirizzo, non precedentemente annunciato, potrebbe far tornare gli stranieri e con essi il ritrovare la voglia e l’interesse di investire nuovamente in Cina?
È difficile dare questa risposta nell’immediato ma potrebbe essere una leva in previsione per esempio della nuova edizione della CIIE (China International Import Exhibition) che si terrà nel prossimo novembre e che nelle due precedenti edizioni ha avuto la scarsissima partecipazione di delegazioni straniere.
I prossimi mesi ci potrebbero riservare sorprese anche se dubbi e perplessità rimangono vive. (riproduzione riservata)
*presidente di Savino del Bene Shanghai Co.LTD. Vive e lavora a Shanghai da oltre 25 anni