Posto che "non possono esservi dubbi sull'appartenenza strategica e valoriale dell'Italia all'Occidente, è in corso un'attenta riflessione", sull'adesione dell'Italia alla Belt & Road Initiative. A spiegarlo è stata la Farnesina, rispondendo a una interrogazione in commissione Esteri alla Camera.
"L'obiettivo di questo Governo è sempre quello di salvaguardare l'interesse nazionale. E di mantenere saldi i princìpi e gli ideali cui si ispira il ruolo dell'Italia, quale Paese fondatore dell'Unione europea, così come nell'ambito delle Nazioni Unite, del legame con gli Stati Uniti, dell'Alleanza Atlantica e del G7, di cui assumiamo la Presidenza il prossimo anno", ha aggiunto il governo, "la valutazione avviata dal Governo sul Memorandum «Via della seta» si svolge anche tenendo a mente la più ampia riflessione sui rapporti da tenere con la Cina, in corso con i partner Nato, G7 e Ue. In seno all'Unione, l'Italia partecipa attivamente all'aggiornamento della Strategia europea sulla Cina e alla definizione della traiettoria futura dei rapporti Ue-Cina".
Entro dicembre l'Italia dovrà comunicare l'eventuale volontà di non rinnovare il memorandum d’intesa siglato nel 2019. «È una decisione che ancora non abbiamo preso», ha ribadito la premier Giorgia Meloni, che dal 19 al 21 maggio sarà a Hiroshima per il vertice del G7 e che in quell’occasione potrebbe essere pressata dai partner affinché faccia il passo. Per stessa ammissione di Meloni la situazione «è delicata» e richiama «dinamiche internazionali».