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Politica

Vini, formaggi e prosciutto doc ora protetti anche in Cina

Penultimo passo avanti ieri a Bruxelles perché grana padano, san Daniele, Dolcetto d'Alba e altre 24 specialità del made in Italy vengano protette dal primo gennaio prossimo anche nel più grande mercato del mondo. Saranno 100 i prodotti europei con IG (indicazione geografica) a ottenere questo status


13/11/2020 10:34

di Luigi Chiarello - Class Editori

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Cento prodotti alimentari griffati dall'Indicazione geografica europea protetti in Cina da usi impropri e imitazioni. E 100 prodotti cinesi egualmente tutelati nell'Unione europea. È il cuore del primo grande accordo di reciprocità nella difesa delle denominazioni d'origine, siglato tra Pechino e Bruxelles.

Questo negoziato, attivato da tempo, portato a compimento a novembre del 2019 e culminato nella firma di un accordo bilaterale nel settembre scorso è giunto ieri alle sue battute finali, con il Parlamento europeo che ha dato via libera all'intesa, con 645 voti favorevoli, 22 contrari e 18 astensioni. Ora, resta l'ultimo passaggio: il Consiglio dei ministri europei dovrà adottare l'accordo in tempi rapidi, affinché possa entrare in vigore all'inizio del 2021.

Tra Europa e Cina parte ora un negoziato per la stipula di un accordo bilaterale di investimento. Mentre l'intesa sulla reciproca difesa delle Ig si estenderà entro i prossimi quattro anni ad altre 175 indicazioni geografiche per parte. Per queste denominazioni si dovrà seguire la stessa procedura di approvazione seguita per le 100 già comprese nell'accordo (ossia valutazione e pubblicazione per osservazioni).

Intanto, il trattato bilaterale tutela 26 produzioni italiane in Cina: Aceto balsamico di Modena, Asiago, Asti, Barbaresco, Bardolino Superiore, Barolo, Brachetto d'Acqui, Bresaola della Valtellina, Brunello di Montalcino, Chianti, Conegliano-Valdobbiadene-Prosecco, Dolcetto d'Alba, Franciacorta, Gorgonzola, Grana Padano, Grappa, Montepulciano d'Abruzzo, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Soave, Taleggio, vino Toscano, Vino nobile di Montepulciano.

Tra le altre indicazioni geografiche europee si segnalano: Cava, Champagne, Feta, Irish whiskey, Münchener Bier, Ouzo, Polska Wódka, Porto e Queso Manchego.

Invece, tra le indicazioni geografiche cinesi nell'elenco figurano ad esempio Pixian Dou Ban (pasta di fagioli Pixian), Anji Bai Cha (tè bianco Anji), Panjin Da Mi (riso Panjin) e Anqiu Da Jiang (zenzero Anqiu).

Secondo le stime della commissione Ue, il mercato cinese ha notevoli potenzialità di crescita e nel 2019 è stata la terza destinazione dei prodotti agroalimentari europei per 14,5 mld di euro e la seconda per export di Ig (9% dell'export agroalimentare Ue in valore).

L'Ue conta 3.300 denominazioni proprie e ne tutela 1.250 di paesi terzi. In valore, il mercato delle Ig dell'Unione è pari a circa 74,8 mld di euro, ossia il 6,8% dei prodotti alimentari e delle bevande, con esportazioni complessive per 16,9 mld, che rappresentano il 15,4% di tutte le esportazioni Ue di alimentari e bevande.

Nel testo della risoluzione dell'Europarlamento, però, si afferma anche che, nel 2018 e nel 2019, l'80% dei sequestri europei di merci contraffatte e usurpative ha avuto origine in Cina, causando perdite pari a 60 miliardi di euro per i fornitori Ue. Sul punto, l'eurodeputato Iuliu Winkler (Ppe, Romania), relatore del provvedimento per l'emiciclo, ha commentato: «L'Accordo è anche una buona indicazione dell'ambizione cinese di migliorare la protezione dei diritti sulla proprietà intellettuale». E già la commissione europea, in occasione della firma del trattato bilaterale in settembre, aveva chiosato: «In questo modo» Pechino e Bruxelles «affermano di voler far ricorso alle norme internazionali come base per le future relazioni commerciali».


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