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Politica

Xi Jinping inaugura il Ciie, partecipazione record dell'Italia

Con 160 aziende e 6300 mq di esposizione l'Italia è uno dei paesi più presenti, come ha ricordato il ministro degli esteri Di Maio che ha donato al presidente cinese, incontrato brevemente, una maglia della nazionale azzurra. A margine CCCC ha firmato un accordo con il Porto di Trieste. Mattarella sarà in Cina l'anno prossimo per il cinquantenario del parternariato Italia-Cina


05/11/2019 15:18

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Xi Jinping e Luigi Di Maio questa mattina al Ciie di Shanghai

Ospite d'onore alla seconda edizione del China International Import Expo inaugurata questa mattina a Shanghai dal presidente Xi Jinping, grande fautore dell'iniziativa, l'Italia ha allineato una partecipazione da record alla manifestazione con 160 imprese e 6300 metri quadri di esposizione, sui 300 mila a disposizione della fiera, come ha ricordato il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, presentandosi alla businees community italiana nel tardo pomeriggio.

All'Okura hotel, tradizionale cinque stelle per gli appuntamenti targati Italia, c'erano circa 250 ospiti ad ascoltare il ministro degli esteri, che non ha fatto annunci eclatanti nè analisi approfondite sullo stato delle relazioni bilaterali. Ha ribadito che l'Italia vuole essere tra i protagonisti delle relazioni internazionali con la Cina e che l'anno prossimo, a celebrare il cinquantenario del parternariato sino-italiano, arriverà a Pechino il presidente Mattarella.

Di Maio ha anche promesso di impegnarsi per rivedere i trattati  che regolano le rotte aeree tra i due paesi, per aumentare i collegamenti, mentre a Roma riprenderanno i lavori della commissione mista sino-italiana, dormiente da tempo. A conclusione dell'intervento c'è stato l'annuncio dell'accordo tra la China Communication Construction Company, il gruppo pubblico più impegnato nei progetti infrastrutturali lungo le Nuove Vie della Seta, e il Porto di Trieste, rappresentato da Zeno d'Agostino, preannunciato alla firma del Mou di marzo tra i due governi e che finalmente ha trovato una sanzione ufficiale.

CCCC investirà dunque nel porto di Trieste che, grazie alla capacità delle sue banchine e ai collegamenti ferroviari con un'ampia free zone nel retroporto, aspira a diventare il principale terminal italiano della Via della Seta marittima, che unisce la Cina all'Europa lunga la quale fluisce l'80% del traffico mercantile Est-Ovest. I dettagli, tuttavia, sono ancora sulla carta.

Concluso l'incontro con Di Maio, che a mezzogiorno aveva pranzato da Bice insieme alla legazione diplomatica guidata dal console a Shanghai, Michele Cecchi, un centinaio di ospiti si sono trasferiti in un'altra sala dell'Okura per il forum organizzato da Cdp, Cassa depositi e prestiti. Assenti i vertici, il neo eletto presidente Giovanni Gorno Tempini e il ceo, Fabrizio Palermo, ha ricevuto gli ospiti Nunzio Tartaglia, incaricato delle attività con le pmi, che ha ricordato lo sforzo che la Cassa sta facendo per aiutare le aziende italiane sul mercato cinese, con finanziamenti in yuan e euro.

Quelli in valuta cinese fanno perno su un plafond di 150 milioni finanziato con l'emissione di Panda bond, poi, ha ricordato il manager, ci sono i prestiti partecipativi erogati da Simest, che può entrare nelle join venture con quote di minoranza, e infine i prestiti erogati direttamente dalla Cassa, finanziamenti bullet a 8 anni per un massimo di 15 milioni.

Ma, alla fine, ha fatto capire Tartaglia, è il cavallo che fa fatica a bere: i prestiti concessi ex Panda bond per il momento sono solo due e poche decine le operazioni che riguardano la Cina. Veramente poco per un'istituzione il cui target sono 60 mila pmi, come la Cassa ha più volte dichiarato.   

 


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