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Provincia / Citta

Nelle città di terza e quarta fascia il nuovo paradiso dei consumi

Il 44% dei consumatori dei prodotti più nuovi e costosi vive nei centri minori, secondo una recente analisi commissionata da Alibaba sui clienti di e-commerce della piattaforma Tmall, che nel 2018 ha registrato un'esplosione nel numero di prodotti disponibili. Cibi particolari, biglietti, ma anche abbigliamento, bevande e oggetti per la casa sarebbero i settori più interessati


23/01/2019 16:50
tmall
Un'offerta sulla piattaforma Tmall

La domanda di beni di consumo è in crescita nelle città minori, che, secondo gli analisti, possono costituire un enorme bacino di sviluppo per i marchi cinesi e non. 

«I fatturati nei centri abitati più piccoli potrebbero registrare un progresso enorme, se i brand, utilizzando i canali di consumo e di marketing già aperti, mettessero sul mercato prodotti di buona qualità con un giusto rapporto di prezzo», ha spiegato Chen Ke, senior partner dell’agenzia di consulenza globale Roland Berger. Le città minori, tutte quelle dalla terza fascia in giù stanno registrando una significativa crescita dei consumi.

L'analisi prende spunto da una recente indagine, condotta dall’AliResearch Institute per conto del gigante dell’e-commerce Alibaba Group, che ha registrato l'enorme crescita nel 2018 di prodotti immessi sulla loro piattaforma Tmall, più di 50 milioni di nuovi prodotti di 200 mila marchi cinesi e stranieri rispetto ai 12 milioni del 2017.

Le transazioni hanno riguardato principalmente quegli utenti Tmall con una passione per i prodotti più costosi e innovativi, nonché meglio disposti a spendere più del consumatore medio: è stato calcolato che ciascuno abbia acquistato una media di 17,3 prodotti a testa, l’anno scorso, e che circa il 44% di loro viva nelle città di livello inferiore.

Un’altra indagine recente a cura di Eleme, una piattaforma per la consegna a domicilio del cibo, mette in evidenza come anche l’industria del catering si sia cresciuta molto velocemente, e che la crescita sperimentata nelle città di terza e di quarta fascia sia stata molto più alta di quella osservata nelle grandi metropoli.

Per esempio, il numero di ordini di fegato d’oca registrato per il 2017 a Langfang, una città di terza fascia della provincia di Hebei, è stato di quattro volte più alto dell’anno precedente.

Altre percentuali riportate dall’agenzia di viaggio Fliggy mostrano che l’anno scorso il 54 percento delle persone che hanno comprato biglietti o altri prodotti dalla loro piattaforma vivevano in città delle fascie inferiori.

Chen, un veterano della vendita all’ingrosso, ha dichiarato che negli ultimi anni molti settori,  tra cui abbigliamento, cibo, bevande e oggetti per la casa hanno sperimentato una crescita delle vendite molto più rapida nelle città di terza e quarta fascia che in quelle di prima e seconda.

Ha anche notato che, nello stesso periodo, a seguito della ristrutturazione economica, molte imprese che impiegano manodopera qualificata sono state ricollocate vicino ai centri più piccoli, e questo ha contribuito alla crescita dei consumi locali.

«Molte persone sono tornate dalle grandi città alle più piccole, e si sono portate dietro le loro abitudini di consumo che includono la preferenza per prodotti personalizzati e di qualità più elevata, compresi i servizi», ha detto Chen. «Nelle città più piccole c’è un mercato immobiliare con prezzi più accessibili, e con un reddito disponibile in crescita le persone hanno a disposizione più soldi da spendere ogni giorno».

Senza contare che negli ultimi anni si è registrata anche una crescita più rapida della popolazione residente nelle città più piccole che in quelle più grandi.

«Ora il totale della popolazione delle città di terza fascia è sei volte più alto di quello delle città di prima. In futuro le città di fascia inferiore con una popolazione più importante contribuiranno maggiormente all’aumento dei consumi, visto che il numero di consumatori, il livello del loro reddito disponibile e la loro capacità di spesa stanno continuando a crescere».

Wu Jiangang, un ricercatore della China Europe International Business School del Lujiazui International Finance Research Center a Shanghai, ha commentato che un altro fattore importante che ha contribuito al potenziamento dei consumi nelle città più piccole è stato il rapido sviluppo del settore dell’e-commerce; infatti la vendita online ha ormai raggiunto la maggior parte delle città di fascia inferiore, nonché le province e i villaggi più piccoli.

Anche l’indagine dell’AliResearch Institute conferma che gli acquisti online sono in forte crescita nei centri abitati più piccoli. L’anno scorso il 72% degli utenti internet che vivono in città di terza fascia hanno effettuato acquisti online, contro il 58% del 2015. Nelle provincie e nei villaggi la percentuale è al 45.

«L’e-commerce ha fornito agli abitanti dei centri abitati più piccoli accesso ai nuovi trend  e a un numero più alto di prodotti nuovi e diversi; tutti questi fattori hanno favorito la crescita dei consumi osservata in queste regioni,» ha osservato l'analista.

Chen ha notato che la domanda proveniente da città più piccole è molto diversa da quella delle città grandi, e se le imprese riuscissero a intercettare quella domanda specifica potrebbero aumentare moltissimo le vendite.

«Per esempio, nelle città più grandi le persone sono disposte a spendere un intero stipendio mensile per un Iphone,» ha concluso Chen, «in quelle più piccole preferiscono marche come Oppo e Vivo, che producono dispositivi con buone funzionalità e design piacevoli a prezzi molto più bassi».


 


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