Aereo o nave, alla fine potrebbe vincere il treno. «L'importante è che in Cina le arance siciliane ci arrivino». Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, non dà corda alle polemiche dei giorni scorsi sulla convenienza, o meno, di inviare via aereo le arance in Cina. A seguito dell'accordo RomaPechino sulla Via della Seta, Oranfrizer aveva evidenziato che già oggi quattro arance Tarocco costano al consumatore cinese 4 euro mentre in Italia il prezzo è sui 2 euro al kg. Se a questo si aggiungono i costi della spedizione via aria, si avrebbe un ulteriore rincaro di circa 2,5 euro in più per ogni kg di arance. Ma per Argentati, mandare la arance con l'aereo «è solo una possibilità, c'è e può essere sfruttata. Con l'aereo si guadagna in tempo e freschezza a vantaggio della qualità dei nostri prodotti». E poi «Alibaba ci ha chiesto i nostri agrumi e allora abbiamo fatto di tutto per portarglieli».
Intanto, il 19 aprile arriveranno a Shanghai, con volo aereo, le prime arance rosse a marchio Rosaria dell'azienda Pannitteri, associata al Distretto Agrumi di Sicilia e alla rete d'imprese People of Sicily. Scegliere di mandare un prodotto via cielo è una questione di costi. Come spiega Salvo Leone, direttore di Naturalmente Siciliano, consorzio di commercializzazione di ortofrutticoli. «Spediamo molti prodotti via aerea, ma le arance mai. Non sono mai riuscito a convincere i nostri clienti. C'è un differenziale di prezzo importante».
La questione non legata alla sola tratta, ma è più costosa tutta la logistica. «Se son bravo, riesco a spuntare un prezzo di spedizione di 1,7 euro al kg, ma si può arrivare anche a 2,2. Poi devo portare il prodotto allo scalo di partenza e farlo andare a prendere a quello di destinazione, perché le spedizioni sono free carrier (fca). Inoltre, in aereo i pallet sono dimezzati, lo spazio, che di solito non è tanto, va prenotato in anticipo. Io sono favorevole all'aereo per l'ortofrutta, ma si riesce a mandare poca quantità di prodotto e i costi raddoppiano, se non triplicano, rispetto alla logistica via nave, dove si spendono 60-70 cent. al kg ed è più facile la gestione dei container».
Igino Colella presidente della Italy Round Table di Cscmp (Council of supply chain management professionals) sottolinea come, alla fine, il gioco non valga la candela. «È strano pensare di spedire arance con l'aereo; di solito si fa con le primizie, con la frutta fresca che arriva dal Sud Africa o dal Sud America. La frutta esotica può essere venduta al pubblico anche ad un prezzo di 8 euro al kg. Ma non certo le arance». E Colella apre ad una nuova strategia. «Non è impensabile far viaggiare le merci su treno anche per la Cina. Potrebbe essere una soluzione praticabile».