MENU
Azienda Agricoltura

Centinaio porta a casa un protocollo per il trasporto aereo di agrumi

Manca solo un ultimo passaggio formale per l'ok definitivo. L'intesa con Pechino salutata con favore dai produttori siciliani. Le esportazioni sono in costante crescita. Il ministro dell'Agricoltura conferma l'invito di Mattarella a Xi Jinping


24/01/2019 08:48
Gli agrumi prendono il volo per la Cina

Se non è come vendere riso ai cinesi, poco ci manca. Infatti, nonostante la Cina sia il primo produttore di agrumi al mondo (38 milioni di tonnellate), la Sicilia (con la sua produzione di 1,6 mln di tonnellate) prova la carta dell'export dei propri prodotti di eccellenza verso il paese orientale. L'ultima barriera è caduta ieri con la firma da parte del ministero delle politiche agricole al via libera al trasporto aereo dei prodotti siciliani nell'ambito della missione che il ministro Gian Marco Centinaio sta svolgendo in Cina e nel corso della quale ha confermato l'invito rivolto dal Capo dello Stato Sergio Matterella al presidente Xi Jinping per una visita ufficiale che si dovrebbe tenere nella seconda metà di marzo.

Fino adesso gli agrumi potevano viaggiare solamente via mare. Una firma arrivata nell'ambito dell'accordo Italia-Cina sull'export di alcuni prodotti agroalimentare, tra cui gli agrumi, anche se ancora manca un ultimo passaggio formale che renderà finalmente effettiva una nuova opportunità per l'agrumicoltura siciliana. Ma in Sicilia si guarda avanti e questa potrebbe essere solo il primo passo per l'export di produzioni di qualità verso la Cina.

«Diamo atto al ministro dello Sviluppo economico, Di Maio, che a novembre aveva annunciato lo sblocco della trattativa, di avere lavorato per dare una risposta attesa dalla filiera agrumicola. Così come anche ai tecnici dell'assessorato per l'Agricoltura della Regione siciliana che hanno sostenuto tutto il percorso di modifica del protocollo a supporto delle imprese interessate. Mancava solo questo passaggio che adesso ci consentirà di portare alcune produzioni di eccellenza sui mercati cinesi», sostiene il presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati.Stando ai dati Eurostat, l'export di agrumi italiani nel mondo è in aumento e supera la quota delle 300 mila tonnellate nel 2016, crescendo del 20% rispetto all'anno precedente e del 39% rispetto al 2006. In calo invece le importazioni dall'estero (-24%), anche se rimangono comunque maggiori delle esportazioni e corrispondono a 358 mila tonnellate.

Tra gli agrumi il prodotto più importato e anche quello più esportato sono le arance. Per quanto riguarda le importazioni al secondo posto troviamo limoni e lime, mentre per quanto riguarda l'export al secondo posto troviamo mandarini e clementine. Il distretto degli agrumi rappresenta un centinaio di produttori con un fatturato di circa 400 milioni di euro.

«Il Distretto», continua Argentati, «è stato determinante nel sollevare la necessità del trasporto via aereo e ha sempre sostenuto l'apertura di questo nuovo e grande mercato per la filiera agrumicola, promuovendo momenti di confronto con i rappresentanti delle istituzioni e del governo e diverse occasioni di approfondimento sull'export verso la Cina: da quello sulle normative di protezione dei marchi di qualità sino al confronto con un gigante del commercio come Alibaba, interessato a portare in Cina le arance siciliane». La palla passa adesso ai produttori siciliani. Come sottolinea la stessa Argentati, che non devono mancare l'occasione di un mercato vasto.

«Adesso sta alla filiera agrumicola riuscire a sfruttare pienamente questa occasione, organizzandosi in ogni passaggio, dal rispetto dei protocolli fitosanitari imposti dall'accordo Italia-Cina sino alla logistica e al trasporto. Ci aspetta», conclude Argentati, «un grande lavoro di sistema, per dare prova che l'agrumicoltura siciliana è ormai matura per proporsi su mercati lontani e ancora poco conosciuti, ma dalle grandi prospettive come quello cinese. Il Distretto, come sempre, supporterà l'intera filiera, per valorizzare le produzioni siciliane e cogliere questa possibilità che non è più soltanto virtuale, ma è finalmente realtà». Plaudono anche gli esponenti dei cinque stelle.

«Se prima era vietato trasportare gli agrumi per via aerea perché potevano arrivare in Cina solo in nave, comportando gravi perdite economiche ai nostri imprenditori, adesso invece i cittadini cinesi potranno apprezzare una delle eccellenze agroalimentari italiane. Avevamo promesso questo importante passo insieme ai nostri portavoce siciliani e abbiamo mantenuto la promessa”, dicono i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione attività produttive della Camera. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi