Una grande cena, senza limitazione di distanza organizzata da Eric Xue , proprietario di Weida, l’importatore in Cina di Domini di Castellare di Castellina a dimostrazione che la Cina è già ripartita dopo la fase acuta dell'epidemia di coronavirus. Si è concluso così i dibattito lanciato in chat al termine della seconda degustazione globale della storia del vino. Trecento winelover, 60 importatori da altrettanti Paesi in quattro continenti, 240 professionisti del vino. La prima era stata organizzata cinque anni fa, proprio da Domini Castellare di Castellina (Dcc), che riunisce due aziende in Toscana (Castellare e Rocca di Frassinello) e due in Sicilia (Feudi del Pisciotto e Gurra di Mare).
Ma la situazione e la tecnologia erano allora diverse. Infatti allora non c’era alcun impedimento a viaggiare e a incontrarsi e la prima degustazione globale avvenne con la tecnologia di Bt, che in anticipo su altri operatori tlc aveva creato 15 showroom interconnessi in tutte le parti del mondo. Il vino e i degustatori, da New York al Sud Africa passando per Cina e India, si ritrovarono in quegli showroom. Oggi, con il virus, non sarebbe stato possibile incontrarsi in questi studi molto tecnologici. Ma le moderne piattaforme sono andate ben oltre e permettono di partecipare in video, voce e in forma interattiva stando a casa o in ufficio.
«È stato un grande successo, anche perché con me ha degustato il più indipendente dei giornalisti che assegnano rating ai vini, Antonio Galloni, italo-americano che dopo essere stato banker ha fatto la fortuna finale di Wine Advocate prima che Robert Parker vendesse la società», dice Alessandro Cellai, enologo e ad delle quattro aziende. «Antonio da alcuni anni ha fondato Vinous, il sito che ha 40 mila abbonati paganti da tutto il mondo per conoscere il suo giudizio sui vini più importanti». I vini degustati sono stati sei: Tirsat, bianco della più piccola delle aziende siciliane, Gurra di Mare, con vigne fin sulla spiaggia; Nero D’Avola Versace, di Feudi del Pisciotto, e poi i quattro toscani: Chianti Classico e I Sodi di S.Niccolò di Castellare, Rocca di Frassinello e Baffonero dell’azienda nata in jv con Chateau Lafite di Eric de Rothschild.
È intervenuto anche Giovanni Mantovani, dg di Verona Fiere, il quale ha chiesto a Dcc di replicare la degustazione globale ufficiale anche al Vinitaly che si terrà l’anno prossimo. Cellai ha accettato. La degustazione globale è stata gestita tecnicamente da ClassCnbc, che ha unito le potenzialità di un canale internazionale a quelle della piattaforma digitale, mettendo a frutto l’esperienza che sta realizzando con The Bridge, il servizio per le aziende che non possono fare a meno di comunicare, con dipendenti, clienti, stakeholder. (riproduzione riservata)