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Azienda Manifatturiero

Lusso, entro il 2030 la Cina sarà il più grande mercato globale

La quota di mercato del Dragone raggiungerà il 25% ha calcolato Deloitte nel suo ultimo report elaborato su un panel di 114 aziende. Le generazioni Y, Z e Alpha rappresenteranno quasi l'85% degli acquisti globali entro fine decennio, i negozi monomarca e l'online diventeranno i canali principali


19/09/2024 15:00

di Paola Longo - Class Editori

settimanale
Ida Palombella, Deloitte

Nonostante il recente rallentamento, la Cina è destinata a superare l'Europa e le Americhe per diventare il più grande mercato del lusso a livello globale con quasi il 25% degli acquisti entro il 2030. Lo ha affermato Ida Palombella, global Fashion & Luxury co-leader di Deloitte, presentando report 'Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2024' di Deloitte condotto a livello globale su un panel di oltre 114 aziende.

«Molte aziende stanno attuando strategie ad hoc per raggiungere le generazioni più giovani, investendo molto in soluzioni informatiche e digitali in quanto le generazioni Y, Z e Alpha rappresenteranno quasi l'85% degli acquisti globali entro il 2030. Ed entro quell'anno si prevede che i negozi monomarca e l'online diventeranno i canali principali per gli acquisti di lusso con quasi il 60% di quota di mercato», ha aggiunto l'analista.

«Per sostenere la crescita futura, infine, le aziende stanno investendo in infrastrutture tecnologiche più solide e su una strategia di prezzo basata sull'esclusività e sul concetto di edizione limitata», ha concluso Palombella.

Il report ha messo in evidenza che l'83% degli operatori finanziari continuerà a investire nel mercato del lusso, nonostante il rallentamento dell'economia cinese e il conseguente impatto sul mercato a livello internazionale. Crescono le operazioni di M&A nel settore, con 358 deal registrati nel 2023 a livello globale: +66 rispetto all'anno precedente.

«Sebbene persista una situazione di incertezza macroeconomica e geopolitica, gli investitori nel settore del Fashion & Luxury stanno rispondendo ai rapidi cambiamenti del mercato in modo efficace e tempestivo, facendo leva sulle attività di M&A», ha spiegato Elio Milantoni, senior partner M&A di Deloitte Financial Advisory, «l'83% dei fondi sta valutando di investire in un asset di F&L, con elevato interesse, in particolare, per il settore manifatturiero di abbigliamento e accessori (30%), cosmetici e profumi (26%), arredamento (19%) e vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori (11%). Inoltre, l'attenzione di più della metà degli investitori è focalizzata principalmente sugli investimenti in aziende di medie e medio-piccole dimensioni, con un chiaro obiettivo di consolidamento del settore F&L».

Il report evidenzia anche che il margine Ebitda medio di settore è del 19,1% nel 2023 (+1,2% rispetto al 2019); il margine più elevato è stato raggiunto dai Personal Luxury Goods (24,7%) guidati da abbigliamento e accessori (35,9%), mentre jet privati e auto di lusso rappresentano i settori a minor marginalità (tra il 10% e il 13% di Ebitda margin). In termini di profittabilità, i settori del lusso presentano una crescita media più che proporzionale rispetto ai ricavi, con un tasso composto medio annuo di incremento dell'Ebitda del 12,2% nel 2019-2023 rispetto al Cagr al 10,3% per le vendite.

Tra le innovazioni in chiave sostenibile spiccano economia circolare (23%), responsabilità sociale (21%) ed efficienza energetica (19%). Invece l'81% degli intervistati nel 2024 potrebbe investire in nuove tecnologie per beneficiare di potenziali sinergie: una crescita del 15% rispetto al 2023. In assoluto l'intelligenza artificiale, i big data e l'Iot avranno il maggiore impatto sulle possibili azioni degli investitori. (riproduzione riservata)


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