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Azienda Energetico

Apple investirà $ 100 milioni in un fondo cinese per l'energia green

Lo ha annunciato TiM Cook, ceo della casa di Cuppertino, impegnandosi alle decarbonizzazione delle sue attività in Cina entro il 2030. Intanto il vicepremier della Repubblica popolare si impegna con i ceo delle multinazionali estere a favorire i loro investimenti in Cina


24/03/2025 18:00

di Valentina Simonella - Class Editori

settimanale
Tim Cook, ceo di Apple

Apple investirà 720 milioni di yuan, circa 100,31 milioni di dollari, per lanciare un nuovo fondo per l'energia pulita in Cina.

Il fondo di investimento, scrive l'agenzia di stampa cinese Xinhua, punta ad aggiungere annualmente alla rete elettrica cinese circa 550.000 megawattora di capacità di generazione di energia eolica e solare. La cifra aumenterà con l'adesione di altri investitori.

«Siamo orgogliosi di annunciare un nuovo fondo per l'energia pulita in Cina. Due terzi della nostra filiera qui funziona già con energia rinnovabile», ha scritto il ceo di Apple, Tim Cook, sul suo account sulla piattaforma social cinese Weibo, sottolineando che il fondo aiuterà ulteriormente l'obiettivo di Apple di alimentare le sue operazioni con energia al 100% rinnovabile entro il 2030.

L'annuncio è stato dato dal ceo Tim Cook in occasione della sua partecipazione al forum economico China Development Forum, che si è aperto ieri a Pechino e che si concluderà oggi.

«La comunità imprenditoriale ha un ruolo importante da svolgere nello sviluppo delle relazioni Cina-Stati Uniti», ha osservato Cook, aggiungendo che Apple è disposta a contribuire allo sviluppo stabile, sano e sostenibile delle relazioni bilaterali.

Una seconda importante apertura alla collaborazione con gli Stati Uniti arriva dal vicepremier cinese He Lifeng che, incontrando alcuni top manager di multinazionali in prevalenza americane a Pechino per partecipare al Forum,  ha voluto rassicurare sul fatto che la Cina continuerà ad aprire il suo mercato e ad accogliere investimenti da aziende estere.

Nel fine settimana, He ha discusso di potenziali partnership economiche e commerciali tra Stati Uniti e Cina in occasione di un incontro con i massimi dirigenti di Apple, Pfizer, Mastercard, Eli Lilly e altre multinazionali.

«La Cina resta impegnata ad ampliare l'apertura di alto livello del mercato, a migliorare l'ambiente imprenditoriale e ad accogliere più aziende multinazionali per approfondire i loro investimenti in Cina», ha affermato He, aggiungendo che l'economia cinese è «resiliente, piena di potenziale e vitalità».

Al China Development Forum, partecipano oltre a Tim Cook di Apple, Cristiano Amon di Qualcomm e Pascal Soriot di AstraZeneca, e il senatore repubblicano statunitense Steve Daines, in visita ufficiale a Pechino.

Nello stesso clima di apprente distensione si inquadra la notizia diffusa oggi che Ant Group, società di fintech controllata dal conglomerato cinese Alibaba, sta utilizzando una combinazione di chip cinesi e statunitensi per crescere nel mercato dell'intelligenza artificiale e abbattere i costi di realizzazione di modelli Ai più efficienti.

Ant punta con questa strategia a ridurre i tempi e i costi di addestramento dei modelli Ai del 20% e a limitare la dipendenza da un unico fornitore come Nvidia. Secondo quanto appreso da Bloomberg, inoltre, tra i fornitori di chip nazionali Ant avrebbe scelto Alibaba e Huawei, oltre ai fornitori statunitensi Nvidia e Advanced Micro Devices.

Attualmente Nvidia, il maggiore fornitore di chip statunitense, può ancora vendere i suoi chip di fascia bassa a Pechino Secondo quanto indicato da Ant, i suoi modelli di intelligenza artificiale Ling-Plus e Ling-Lite avrebbero superato Meta Platforms e la cinese DeepSeek in alcuni benchmark. La società prevede di impiegarli nel ramo della sanità e della finanza, due settori su cui sta puntando.

Quest'anno, infatti, Ant ha acquistato la piattaforma online cinese Haodf.com per potenziare i suoi servizi di intelligenza artificiale nell'assistenza sanitaria, possiede già l'app di "life assistance" Zhixiaobao e un servizio AI di consulenza finanziaria Maxiaocai. (riproduzione riservata)


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