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Azienda Energetico

FuturaSun, accordo con Spic per la fornitura di celle fotovoltaiche

L'azienda di Cittadella (Padova), che ha avuto il coraggio di andare a produrre in Cina le componenti base per catturare l'energia del sole, fornirà a una delle cinque megautility cinesi i primi 50 Mw di celle con una tecnologia innovativa. Grazie a queste nuove celle, nasce il modulo FuturaSun Zebra che promette più stabilità e resa nel tempo


29/01/2020 11:48

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

futuy
Alessandro Barin e Dong Peng

FuturaSun, la dinamica azienda del padovano attiva nella produzione di celle fotovoltaiche con una tecnologia proprietaria, ha ricevuto da Yellow River Upstream Hydropower Development, la solar power company di Spic, una prima commessa per la fornitura di 50 Mw di celle Ibc.

L'accordo è rilevante non solo perché State Power Investment Corporation Limited (Spic) è una delle cinque principali utilities cinesi nel campo della generazione di energia, che realizza e gestisce centrali elettriche con una capacità produttiva di più di 100 Gw, ma soprattutto per il fatto che FuturaSun è l'unico produttore europeo di celle fotovoltaiche che ha deciso di produrre in Cina, puntando sull'efficienza della propria tecnologia innovativa. 

L'accordo per la fornitura è stato firmato da Alessandro Barin fondatore e ceo di FuturaSun e da Dong Peng presidente di Yellow River Upstream Hydropower Development, che ha individuato nell’azienda italiana il partner per il suo piano di sviluppo apprezzandone sia la consolidata rete commerciale particolarmente forte in Europa, sia la capacità produttiva del nuovo stabilimento a Taizhou.

«Questo accordo segna un ulteriore importante traguardo per il radicamento e sviluppo innovativo della nostra produzione in Cina. L'obiettivo di entrambe le parti è quello di formare una partnership di lunga durata che si estenda oltre la portata degli accordi annunciati oggi», ha spiegato Barin.

La cella con wafer N-type, anziché il più diffuso P-type, è stata sviluppata già nel 1954, ma ha solo recentemente avuto sviluppo, per le migliori prestazioni nel tempo in termini di efficienza e per l’immunità al LID (Light Induced Degradation), si utilizza infatti il fosforo anziché il boro per “drogare” il silicio di base delle celle fotovoltaiche.

Nell’attuale contesto estremamente competitivo, questi elementi qualitativi sono sempre più apprezzati dal mercato. La soluzione Ibc Zebra consente a FuturaSun di poter entrare in un segmento di mercato innovativo con un prodotto assolutamente nuovo, in diretta concorrenza con soluzioni similari Ibc proposte dal mercato.

Grazie a queste nuove celle, nasce il modulo FuturaSun Zebra che prende il nome della medesima tecnologia. Prodotto nello stabilimento di Taizhou, è composto da 120 celle laminate ed incorniciate su una dimensione paragonabile ad un modulo standard da 60 celle, ha una potenza di 340 Watt nella versione con back sheet nero e di 350 Watt nella versione con back sheet bianco.  Il pannello Zebra promette più stabilità e resa nel tempo.

La nuova collaborazione è strategica per un duplice motivo: da una parte consolida la filiera industriale di FuturaSun, grazie all’apporto della più avanzata tecnologia nel distretto fotovoltaico cinese, dall’altra amplia la gamma prodotti che la rete commerciale di FuturaSun può offrire sul mercato.

Nello stabilimento inaugurato l'anno scorso di Taizhou nella provincia del Jiangsu, poco a nord di Shanghai e a 200 km dall’altro sito produttivo di Maanshan, dove sono insediate molte aziende del settore fotovoltaico, FuturaSun ha una capacità produttiva di 500 Mw/anno ma è pronta per l'espansione a 1 Gw.

FuturaSun è stata fondata nel 2008 da un team di manager del distretto italiano del fotovoltaico, nel cuore del Veneto e l'attività commerciale è incominciata nel 2010, quando il settore in Italia dava i primi segni di crisi, per precipitare nell’anno successivo. Mentre molti dei grandi nomi di un tempo sparivano dal mercato, FuturaSun è andata avanti, all’inizio a piccoli passi e poi con velocità sempre maggiore.

Attualmente lavora con più di 70 Paesi, con un tasso di crescita a due cifre e neiprimi 6 mesi del 2019 è cresciuto del 70%. Il fatturato dell'azienda è cresciuto da 339 mila euro del 2015 a 11,2 milioni a fine 2017 con un ebitda che da 85 mila euro ha superato nel 2017 417 mila euro.


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