I cinesi stanno entrando in forze nel mercato elettrico sudamericano, lanciati all’inseguimento di Enel con una girandola di acquisizioni miliardarie concentrate nell’ultimo mese e mezzo. Il primato del gruppo energetico guidato dall’amministratore delegato Francesco Starace nell’area resta saldo, ma mai si era visto un simile spiegamento di forze da Pechino. La statunitense Sempra Energy ha annunciato ieri l’accordo per la cessione al gigante cinese Sgid (State Grid International Development) dei suoi asset cileni, che comprendono il 100% del capitale di Chilquinta Energía, per un corrispettivo pari a 2,23 miliardi di dollari. Sgid è controllata da Sgcc (State Grid Corporation of China) ed è già presente nelle Filippine, in Portogallo, in Australia, a Hong Kong, in Italia e in Grecia. Il debutto in Sudamerica è avvenuto nel 2016 con l’acquisizione del 23,6% di Cpfl, la maggior utility integrata del Brasile, attiva nella distribuzione e nella generazione elettrica, quotata sia alla Borsa di San Paolo che in quella di New York. La seconda operazione è stata messa a segno acquistando il 51,6% di CpflRenováveis, considerata la maggiore società di generazione da energie rinnovabili del Paese, presente sul listino di San Paolo.
Ieri il salto in Cile. Oltre a Chilquinta, il pacchetto conquistato dai cinesi contiene anche il 100% di Tecnored, società che realizza infrastrutture elettriche, e il 50% di Eletrans, che si occupa di gestione e manutenzione delle reti di trasmissione. Ma non finisce qui. Chilquinta ha già un’opzione per acquistare anche il restante 50% di quest’ultima società da Sociedad Austral de Electricidad, e quindi alla nuova proprietà cinese verrà trasferito anche l’intero capitale di Eletrans, in tempo per il closing, atteso per il primo trimestre del 2020. Ma l’asset più ambito è senz’altro Chilquinta, terza società di distribuzione elettrica del Cile, che porta in dote circa 2 milioni di clienti.
Prima di Sgid un altro gruppo cinese, China Yangtzee Power International, aveva acquisito a settembre da Sempra gli asset peruviani, con l’ 83.6% di Luz del Sur, per circa 3,7 miliardi di dollari. Anche in questo in questo caso il closing è previsto entro marzo del prossimo anno. Sia Chilquinta che Luz del Sur erano anche mirino di Enel, che aveva presentato per entrambe un’offerta non vincolante agli advisor Bofa Merrill Lynche e Lazard. Nel complesso, Sempra Energy arriverà così a incassare oltre 5,8 miliardi di dollari dalla dismissione delle controllate sudamericane. Il piano del ceo Jeffrey W. Martin, infatti, prevede di concentrare gli investimenti in Nord America, soprattutto in Texas e California (il quartier generale del gruppo è a San Diego), e in Messico, chiudendo dopo circa 20 anni l’esperienza l’esperienza in Cile e Perù. Una scelta sollecitata a muso duro anche dagli azionisti di minoranza, il fondo Elliot di Paul Singer e Bluescape Resources, titolari del 4,9% del capitale, che avevano più volte indicato l’uscita dal mercato sudamericano come via per riequilibrare la struttura finanziaria della capogruppo. Prima di arrivare all’accordo con Sgid, Sempra Energy ha aumentato il capitale di Chilquinta a 240 milioni di dollari. (riproduzione riservata)