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Indagine del governo su Pirelli per violazione della golden power

I soci cinesi di Sinochem in maggioranza nel controllo del gruppo con una quota del 37% potrebbero aver violato alcune disposizioni relative alla governance della società. Il procedimento dovrebbe concludersi in 120 giorni. Tronchetti Provera assicura che la gestione è completamente in mani italiane


07/11/2024 13:40

di Alberto Mapelli - Class Editori

settimanale
Jiao Jian, presidente del consiglio di amministrazione di Pirelli e presidente di Sinochem Holdings

Possibile violazione delle prescrizioni del golden power da parte dei cinesi di Sinochem, primo azionista di Pirelli con una quota del 37%, tramite Marco Polo International Italy e China National Tire and Rubber.

La contestazione è stata avanzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha ritenuto di avviare «un procedimento amministrativo per la possibile violazione della prescrizione di garantire l’assenza di collegamenti organizzativi-funzionali» tra Pirelli e Cnrc.

Il procedimento dovrà ora concludersi in 120 giorni a partire dalla notifica della contestazione, arrivata ai cinesi il 31 ottobre. Secondo quanto risulta a questo giornale, nei fatti la possibile violazione delle prescrizioni del golden power, che mirano a garantire l’autonomia di Pirelli, sarebbe il fatto che alcuni dei rappresentanti dei soci cinesi nel board del gruppo della Bicocca ricoprirebbero dei ruoli operativi in Sinochem o controllate.

Su tutti Jiao Jian, che di Pirelli è presidente e che da marzo 2023 è anche amministratore e presidente di Sinochem Holdings.Nel consiglio di amministrazione di Pirelli sui 15 membri che ne fanno parte, cinque sono espressione di Sinochem, oltre al presidente.

L'avvio dell'indagine da parte del governo, d'altra parte, stupisce alla luce della dichiarazione di Marco Tronchetti Provera, vero dominus nella gestione del gruppo rilasciata in una intervista dei giorni scotsi a Milano Finanza.

«I rapporti con Sinochem sono ottimi», aveva ricordato il vicepresidente esecutivo di Pireelli, «abbiamo ristabilito l’equilibrio iniziale, che prevedeva che i nostri partner cinesi sarebbero scesi di quota e che la governance sarebbe rimasta in mano nostra. Poi loro sono stati coinvolti in una grande fusione, che li ha fatti diventare un pezzo dello Stato. Il golden power ha ridato tutte le leve gestionali a noi. La leadership industriale ci permette di guardare al medio termine tranquillamente e ai nostri amici cinesi come investitori finanziari».

Intanto oggi il gruppo ha comunicato i risultati al 30 settembre scorso, che grazie all’esposizione di Pirelli nel segmento High Value hanno registrato unmiglioramento di ricavi e margini. Il gruppo della Bicocca ha registrato nei primi nove mesi un fatturato di 5,18 miliardi: un dato in aumento dello 0,5% che vede un +4,9% di crescita organica e un effetto cambi negativo per il 4,4%.

A spingere il gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera e dal ceo Andrea Casaluci è l’esposizione sempre maggiore verso il mercato di alta gamma. L’high value pesa per il 76% delle vendite (era al 74% un anno fa), con un price/mix di conseguenza in miglioramento del 2,7% e volumi in crescita del 2,2%. (riproduzione riservata)


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