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Aiib, Jin Liqun corre per un secondo mandato da presidente

La Cina ricandida il presidente uscente al vertice della banca asiatica per gli investimenti e le infrastrutture. La votazione sarà il 28 luglio prossimo. In base al regolamento approvato lo scorso dicembre il futuro presidente dovrà avere il voto dei due terzi dei governatori, che dovranno rappresentare non meno dei tre quarti dei diritti di voto dei 102 Paesi membri


19/05/2020 10:47

di Mauro Romano - Class Editori

Aiib a elezioni
Jin Liqun, presidente di Aiib

La Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture (Aiib) ha aperto le corsa al rinnovo del proprio vertice. E la Cina in vista della votazione prevista in videoconferenza per il prossimo 28 luglio ha avanzato la candidatura del presidente uscente, Jin Liqun per un secondo mandato. Le altre candidature potranno essere presentate fino al prossimo 18 giugno. Potranno presentarsi rappresentanti dei componenti regionali dell'istituzione fondata nel 2015 e considerata uno dei bracci finanziari della Belt and Road Iniziative, anche se dall'interno della banca rifiutano di restringere il proprio ruolo alla nuova Via della Seta, proponendosi come un organismo multilaterale ad ampio spettro. Il riferimento ai membri regionali esclude quindi una candidatura italiana. Roma è membro con una quota del 2,6% e diritti di  voto per il 2,4%, ma non è un Paese asiatico.

In base al regolamento approvato lo scorso dicembre il futuro presidente dovrà avere il voto dei due terzi dei governatori, che dovranno rappresentare non meno dei tre quarti dei diritti di voto dei 102 Paesi membri. Il risultato sarà annunciato nel corso dell'Assemblea annuale 2020 e l'incarico di cinque anni partirà a gennaio 2021. 

In cinque anni l'istituto ha concesso 46 prestiti a 18 membri per 8,5 miliardi di dollari. Lo scorso maggio l’Aiib ha venduto 2,5 miliardi di dollari in titoli a cinque anni. La domanda è stata quasi il doppio dell’offerta con richiesta per 4,4 miliardi di dollari, da 90 investitori e 27 Paesi. Le risorse andranno a sostenere le priorità dell’istituto, quindi il finanziamento di progetti infrastrutturali sostenibili e connettività negli Stati dell’Asia emergente.

L'istituto multilaterale intanto ha avviato un programma di reclutamento per crescere. Agli ammessi sarà offerto un contratto di due anni con uno stipendio competitivo e un pacchetto di benefit. Il gap retributivo con altre istituzioni concorrenti, come la Asian Developmente Bank con sede a Manila, la Banca Mondiale o la Banca europea per gli investimenti in Lussemburgo, è stato infatti in questi anni uno degli scogli alla selezione di personale.
Compito dei giovani selezionati sarò collaborare con il personale per acquisire e sviluppare esperienza pratica, lavorare con i clienti del settore pubblico e privato e acquisire una ampia comprensione sulle prospettive di sviluppo delle infrastrutture della regione asiatica. (riproduzione riservata)


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