La banca centrale cinese si sta distinguendo in questo inizio d'anno per un deciso attivismo sia sul fronte operativo della difesa del cambio yuan/dollaro, sia sul fronte della comunicazione, evidenziando alcune linee di intervento nell'economia.
La difesa del cambio, che ha toccato per la valuta cinese il minimo degli ultimi 16 mesi a 7,3 per dollaro, è statta avviata con l'annuncio di un'asta da 60 miliardi di yuan (8,18 miliardi di dollari) di titoli a sei mesi sul mercato di Hong Kong il 15 gennaio, la maggiore operazione di questo tipo da quando la banca centrale cinese ha iniziato a condurre aste regolari a Hong Kong nel 2018.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, l'emissione dovrebbe prosciugare la liquidità dello yuan offshore (scambiato fuori dalla Cina), aumentando i costi di finanziamento per gli operatori di mercato che vendono allo scoperto la valuta provocandone il ribasso.
L'annuncio della maxi-asta è anche una risposta ai dubbi sollevati dai trader sull'impegno della Pboc a difendere lo yuan, in un clima di preoccupazione per la crescita più lenta dell’economia cinese e i possibili riflessi di aumento delle tariffe statunitensi.
Il segnale arrivato oggi dall'indice di inflazione che secondo l'Ufficio nazionale di statistica lo scorso dicembre è cresciuto solo dello 0,1% su base annua, rallentando rispetto allo 0,2% di novembre, conferma il clima di quasi deflazione in cui sta vivendo la Cina, caratterizzato soprattutto da una scarsa domanda di beni di consumo.
Forse anche per questo il vice governatore della Pboc, Zhu Hexin, ha deciso di spostare l'attenzione sugli investimenti e sull'impegno della banca alla promozione dell'economia verde, con finanziamenti a sostegno dello sviluppo ecologico e a basse emissioni di carbonio.
Nel corso di una conferenza sulla promozione dei servizi di finanza verde convocata congiuntamente dalla Pboc e dal ministero dell'Ecologia e dell'Ambiente ieri, Zhu ha affermato che i dipartimenti finanziari e amministrativi competenti dovrebbero rafforzare l'analisi e la ricerca delle industrie verdi chiave e arricchire i loro prodotti finanziari verdi.
«C'è un'enorme richiesta di fondi per promuovere in modo completo la transizione verde e a basse emissioni di carbonio e costruire una Cina bella", ha dichiarato il vice ministro dell'Ecologia e dell'Ambiente Zhao Yingmin durante la conferenza.
Zhao ha affermato che è necessario arricchire i prodotti e i servizi finanziari verdi, sostenere gli investimenti e i progetti pilota di finanziamento legati al clima, ed esplorare modelli di sostegno finanziario per i progetti regionali di protezione ambientale.
Durante l'evento di ieri, sei imprese hanno firmato contratti di finanza verde con le banche, per un valore totale di oltre 13 miliardi di yuan (circa 1,8 miliardi di dollari). I progetti di tali contratti comprendono, tra l'altro, il trattamento delle acque reflue, la produzione di energia eolica e solare, e la rivitalizzazione rurale.
Alla fine del terzo trimestre del 2024, il bilancio dei prestiti verdi della Cina ha superato i 35.000 miliardi di yuan, e lo stock di obbligazioni verdi emesse ha raggiunto quasi i 2.000 miliardi di yuan, posizionandosi tra i primi al mondo. (riproduzione riservata)