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Azienda Finanza

Alibaba, primo (mini) calo dei ricavi dalla quotazione

Il colosso dell'e-commerce ha registrato nei tre mesi ricavi pari a 30,7 miliardi di dollari, sulla base di un tasso di cambio di fine giugno di circa 6,7 yuan per un dollaro utilizzato da Alibaba. L'utile netto attribuibile agli azionisti ordinari è sceso del 49,6% all'equivalente di 3,4 miliardi di dollari.


04/08/2022 16:03

di Mauro Romano - Class Editori

Alibaba

Alibaba ha registrato il suo primo calo trimestrale dei ricavi dalla sua quotazione in Borsa nel 2014. Il calo per il colosso cinese dell'e-commerce è stato minimo, dello 0,09%, rispetto all'anno precedente, sebbene sia notevole per la societaà con sede a Hangzhou, che per anni è stata tra le società tecnologiche cinesi in più rapida crescita.

Alibaba ha registrato nei tre mesi ricavi pari a 30,7 miliardi di dollari, sulla base di un tasso di cambio di fine giugno di circa 6,7 yuan per un dollaro utilizzato da Alibaba. L'utile netto attribuibile agli azionisti ordinari è sceso del 49,6% all'equivalente di 3,4 miliardi di dollari.

Alibaba ha attribuito la flessione del fatturato all'epidemia di Covid-19, affermando che la sua principale attività di e-commerce nazionale è stata impattata dalle interruzioni della catena di approvvigionamento e logistica legate alla pandemia ad aprile e maggio.

L'azienda è stata alle prese con diverse sfide, tra cui la riduzione dei consumi interni legata alle rigide restrizioni Covid-19, l'aumento della concorrenza e le pressioni normative sia negli Stati Uniti che in Cina. "Dopo aprile e maggio relativamente lenti, a giugno abbiamo visto segni di ripresa nelle nostre attività", ha affermato Daniel Zhang, amministratore delegato di Alibaba.

Intanto Softbank ha sottoscritto contratti derivati sulla vendita con opzione di riscatto per circa un terzo della sua storica quota sul gigante dell'e-commerce cinese Alibaba, da cui ha ricavato circa 22 miliardi di dollari. Lo riferisce il Financial Times sulla base delle documentazioni contabili prodotte dal gruppo bancario nipponico, che ora si ritrova con oltre metà della sua partecipazione sulla società cinese impegnata in contratti di vendita analoghi. (riproduzione riservata)


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