Bank of China salva in corner l'Ipo di Ferretti. Secondo quanto appreso da milanofinanza.it, il primo istituto di credito cinese ha sottoscritto un tick da 50 milioni di euro nell'ambito del collocamento in borsa del produttore di yacht, controllato dalla cinese Weichai (86% del capitale) e partecipato da Piero Ferrari e dal fondo AdTech.
L'Ipo prevede sia un aumento di capitale da circa 100 milioni sia una cessione di azioni da parte di alcuni degli attuali azionisti. Completata l'offerta, Weichai rimarrà l'azionista di maggioranza con il 51% e Piero Ferrari, figlio di Enzo, con un 10%, dopo aver sottoscritto un aumento di capitale pre-ipo.
Weichai ha sondato in questi mesi il mercato asiatico con presentazioni e incontri a Hong Kong. E la risposta della Bank of China è arrivata dopo la riduzione del prezzo dell'Ipo, dall'iniziale intervallo di 2,5-3,7 euro per azione a 2-2,5 euro per azione. Ciò si è tradotto in un calo del valore della società post-ricapitalizzazione che passerà da 727 milioni-1,076 miliardi a 581,6-727 milioni.
D'altra parte il mercato ha risposto con meno entusiasmo delle attese all'Ipo tanto che la società è stata costretta anche a prolungare il periodo di offerta a oggi, 16 ottobre. La data di avvio delle negoziazioni è attesa per il 21 ottobre. Ora gli investitori sono in attesa di conoscere il prezzo definitivo del debutto in borsa per un gruppo che investirà 84 milioni sul brand Wally.
Il gruppo guidato da alberto Galassi, che a fine settembre poteva contare su un portafoglio ordini di 465 milioni, controlla e gestisce otto marchi (Ferretti, Riva, Pershing, Itama, Mochi Craft, Crn, Custom Line e Wally) e questo lascia alcuni dubbi sulle linee strategiche d’investimento e di crescita, in un business ciclico come quello della nautica.
Uno dei puntio cruciali è che gran parte degli investimenti futuri, 84 milioni, sono destinati alla ristrutturazione e rilancio del brand Wally, creato anni fa da Luca Bassani Antivari e considerato dagli addetti ai lavori uno dei più innovativi del mercato. Wally era sta acquisita nel 2013 nel contesto della procedura fallimentare della società lussemburghese Wally Yachts. Va, infine, detto che Ferretti da sempre produce barche a motore «e non ha esperienze nel settore delle barche a vela», come si legge anche nel prospetto informativo di 465 pagine. (riproduzione riservata)