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Hsbc, pronti 6 miliardi per il risparmio gestito asiatico

Dopo la pubblicazione dei dati del 2020, con un calo dell'utile del 34% (dividendo in contanti di 0,15 dollari per azione), l'istituto britannico ha rivisto la sua strategia, focalizzandosi sulla crescita del business in Oriente, facendo perno sulla Cina e sulla dismissione di alcune attività negli Usa e in Francia


23/02/2021 11:20

di Mauro Romano - Class Editori

Hsbc

Hsbc a trazione asiatica. Il colosso bancario britannico, a margine dei risultati di fine 2020, ha rivisto infatti la propria strategia, stabilendo che nei prossimi cinque anni verranno investiti 6 miliardi di dollari nei mercati dell'Asia, raddoppiando l'attuale impronta del gruppo nel continente. La strategia dell'amministratore delegato, Noel Quinn, è precisa: utilizzare la nuova iniezione di denaro nel business delle gestioni patrimoniali e nelle attività all'ingrosso internazionale, entrambi incentrati proprio sul continente asiatico. 

All'ordine del giorno l'istituto di credito metterà la digitalizzazione e la transizione verso una finanza sostenibile. Il tutto per recuperare il tempo perso negli anni passati, quando la banca inglese ha fallito l'obiettivo di diventare un ponte finanziario tra Pechino e i Paesi occidentali, a causa delle tensioni tra Usa e Cina e delle repressioni a Hong Kong, che hanno portato a sanzioni sia da parte americana che britannica. 

Nel frattempo, d'altro canto, la banca sta considerando la cessione di alcune operazioni di vendita al dettaglio nei mercati occidentali, in particolare negli Usa e in Francia. In quest'ultimo Paese l'istituto sarebbe già in trattativa con alcuni gruppi di private equity, al fine di dismettere una serie di attività in cui è presente fin dal 2000, data di acquisto di Credit Commercial de France per 10,6 miliardi di dollari.  

A fare da detonatore alla nuova strategia c'è stato il calo degli utili registrato nel 2020, anno segnato dalla pandemia di Covid-19. La banca ha rinunciato all'obiettivo di ritorno sul capitale tangibile tra il 10% e il 12%, puntando al 10% a medio termine. L'utile pre-tasse dell'istituto è stato di 8,78 miliardi di dollari nel 2020, in calo dai 13,35 miliardi del 2019 (-34%), ma meglio della stima del consenso, che prevedeva 8,33 miliardi.  I ricavi sono diminuiti del 10% a 50,43 miliardi. Hsbc ha anche annunciato ingenti tagli in alcune delle proprie funzioni di back office, in ambito tecnologico e delle attività operative, senza specificare il numero di posti di lavoro colpiti. Nel 2020 sono state tagliate 11 mila posizioni lavorative.

La banca distribuirà un dividendo in contanti di 0,15 dollari per azione, il primo pagamento annunciato da ottobre 2019, dopo che nel 2020 la Bank of England ha bloccato il pagamento dei dividendi o il riacquisto di azioni da parte di tutte le maggiori banche per conservare liquidità. Tuttavia, l'istituto ha detto che eviterà la precedente pratica di pagare un dividendo su base trimestrale puntando, a partire dal 2022, su un tasso di distribuzione tra il 40% e il 55% degli utili riportati per azioni ordinarie, a livelli ben inferiori a quelli visti negli ultimi anni. L'amministratore delegato, Noel Quinn, si è detto cautamente ottimista sul 2021 e il titolo Hsbc alla Borsa di Hong Kong è salito del 7%, sovraperformando l'indice generale, ma deve ancora recuperare il 20% rispetto ai livelli pre-pandemia. (riproduzione riservata)


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