L’Austria potrebbe diventare il primo Paese dell’eurozona a emettere un Panda bond. Il ministero del Tesoro ha infatti selezionato la Industrial and Commercial Bank of China come underwriter dell’emissione dell’obbligazione sovrana denominata in yuan da collocare a investitori cinesi. L’emissione sarà anche quella con il rating più elevato per questo genere di strumenti. L’Austria vanta infatti un giudizio Aa1 con outlook stabile secondo Moody’s, AA+ stabile per Standard&Poor’s, AA+ stabile per Fitch.
Con questa operazione il governo di Vienna intende rendere il Paese più attraente per gli investitori della Repubblica popolare. Il governo austriaco non è il solo Paese aderente alla moneta unica a lavorare sui Panda bond. Il Portogallo da tempo lavora all’operazione con l’intento di emettere titoli a cinque anni per 3 miliardi di yuan, pari a circa 400 milioni di euro. Per questa già due anni fa il ministero dell’Economia aveva nominato Bank of China, Caixa Geral de Depósitos ed Hsbc per lavorare al progetto.
Anche in Italia ci si muove su questi prodotti. Cassa Depositi e Prestiti è infatti in attesa dell’ok al piano per l’emissione di 5 miliardi di yuan, circa 650 milioni di euro, i cui proventi andranno a finanziare lo sviluppo delle pmi nella Repubblica popolare.
Per adesso in Europa, ma fuori dall’area euro, va registrata le due emissione sovrane di Polonia e Ungheria. La prima risale ad agosto 2016. I polacchi sono stati i primi in Europa a emettere un panda bond sovrano, con titoli a tre anni per 3 miliardi di renminbi. Quanto all’Ungheria il programma di emissioni ha visto un primo collocamento da 1 miliardo a luglio 2017 con tasso al 4,85% e una seconda emissione da 2 miliardi di yuan, sempre a tre anni e con tasso al 4,3% lo scorso dicembre.