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Azienda Finanza

Lusso, entro il 2025 il 50% delle vendite sarà in Cina

Secondo Deloitte, da un punto di vista geografico, l'Asia e gli Stati Uniti stanno trainando la ripresa del mercato con i consumatori cinesi che si confermano come i più attivi nel 2022


16/06/2022 16:05

di Mauro Romano

Cina

Entro quattro anni la metà del mercato del lusso sarà assorbito dalla Cina. Il Dragone è quindi il principale motore della ripresa per il comparto. "Da un punto di vista geografico, l'Asia e gli Stati Uniti stanno trainando la ripresa del mercato con i consumatori cinesi che si confermano come i più attivi nel 2022, grazie a un mercato interno dinamico”, commenta Tommaso Nastasi, Partner di Deloitte.

Lo stato di salute del settore del lusso e la sua capacità di ripresa rispetto allo shock causato dalla pandemia di Coronavirus si riflettono nel mercato delle operazioni di finanza straordinaria. Nel 2021, il numero di deal in ambito M&A è risultato leggermente superiore rispetto all’anno precedente, con il segmento dei Personal Luxury Goods che ha fatto registrare un incremento interessante, specie nella categoria Apparel & Accesories.

Particolarmente attivi si sono dimostrati gli investitori finanziari, che troviamo come bidder nel 58% dei deal e in posizione di seller nel 46% dei casi. I fondi di private equity e venture capital hanno conosciuto l’aumento più marcato in termini di numero di deal rispetto all’anno precedente e si presentano come acquirente coinvolto nel maggior numero di operazioni. In termini geografici la crescita più significativa si è registrata in Nord America (+24 deal), mentre l’area Asia-Pacific ha conosciuto il maggior decremento (-31 deal). Il principale indicatore, però, è rappresentato dal numero record di società che si sono quotate durante l’anno: nove.

Secondo quanto emerso dal sondaggio di Deloitte, il 50% degli investitori, nonostante gli strascichi lasciati dalla pandemia, si dice convinto che si tornerà ai livelli pre-Covid nel giro di un anno, mentre secondo il 21% il settore è già stato in grado di recuperare a pieno durante il 2021. Resta, però, il pesante impatto che l’emergenza pandemica ha avuto sui segmenti connessi al turismo, come hotel, crociere e ristoranti, che ne subiranno le conseguenze anche nel 2022. Tuttavia, il Covid ha segnato un cambiamento anche nelle strategie di business, come ad esempio la decisione di optare per un canale di vendita e-commerce. Per il 2022 gli investitori sono fiduciosi ed è unanime la volontà dei fondi di investire in asset appartenenti al mondo del Fashion & Luxury, con una particolare predilezione per il segmento Cosmetics & Fragrances (53%). (riproduzione riservata)


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