Il nickel ha superato la soglia record dei 100.000 dollari a tonnellata in una gigantesca stretta che ha messo in difficoltà, per la prima volta, una grande banca statale di Pechino al London Metal Exchange (fa parte del gruppo cinese HKEX). Lo riporta Bloomberg, spiegando che secondo fonti confidenziali, LME ha concesso tempo supplementare per la prima volta nella storia della Borsa a una controllata del colosso China Construction Bank, CCBI Global Markets, che non è riuscita a pagare ieri centinaia di milioni di dollari in più di margin call a causa della fiammata del nickel. Questa mattina, a seguito della fiammata del metallo, LME ha dovuto sospendere le contrattazioni.
La richiesta al margine scatta quando il trader viene chiamato a integrare un importo di sicurezza per evitare che le sue posizioni aperte sui mercati finanziari possano essere chiuse. Infatti, quando si opera tramite la leva finanziaria, il broker consente di effettuare una determinata operazione anche se si dispone di una piccola parte del capitale, il resto viene finanziato. Quella piccola porzione d'investimento costituisce il margine, ovvero una garanzia di capitale che viene richiesta per poter operare. Nel momento in cui però l'operazione dovesse risultare in perdita equivalente o vicina all'importo in marginazione, arriva la chiamata al margine, per impedire al conto di trading di andare in rosso. Nelle materie prime questo può accadere quando i prezzi subiscono forti sbalzi in tempi brevi.
Il nickel è un materiale utilizzato nella lavorazione dell'acciaio inossidabile e nelle batterie per i veicoli elettrici. Questa mattina, fin dalle contrattazioni a Singapore, i prezzi sono saliti del 108% a 99.995 dollari la tonnellata per poi toccare brevemente il +111% dopo aver chiuso ieri con un rialzo del 66%. Il mercato del London Metal Exchange si trova nella morsa di una compressione massiccia in cui i detentori di posizioni corte sono costretti a coprirsi in un momento di scarsa liquidità e forte movimento contrario del nickel.
Per avere un'idea della velocità dei guadagni, il metallo è aumentato di circa 11.000 dollari a tonnellata negli ultimi cinque anni ma solo questa settimana è balzato di ben 72.000 dollari. "Sta impazzendo, non riflette i fondamentali del settore", ha scritto Jiang Hang, responsabile del trading di Yonggang Resources. Il "sistema commerciale di LME è fuori controllo e richiede un intervento", altrimenti il contagio potrebbe estendersi ad altri metalli, ha aggiunto l'analista.
Ed è per questa ragione che ieri sera il London Metal Exchange ha deciso per la prima volta di consentire ai trader di differire gli obblighi di consegna su tutti i contratti principali, incluso il nickel, un cambiamento introdotto per la prima volta in un'istituzione con 145 anni di storia, che si definisce il "mercato di ultima istanza" per i metalli. LME ha anche concesso tempo in più ad una controllata di China Construction Bank per pagare centinaia di milioni di dollari in richieste di margine che dovevano essere chiuse entro ieri sera, secondo fonti dell'agenzia Bloomberg a Londra.
Il nickel era fra le materie prime in rialzo anche prima che la Russia invadesse l'Ucraina, un fatto che ha acuito i timori in una potenziale grave carenza di commodities. Prezzi del nickel più alti minacciano di aumentare i costi per i veicoli elettrici sul fronte delle batterie e complicano la transizione energetica. La Russia produce il 17% del nickel mondiale di prima scelta.
"Quello che sappiamo è che i mercati tendono a reagire talvolta in modo eccessivo", ha spiegato Gavin Wendt, analista della società di consulenza Mine Life Pty a Sydney. "Ma in questo caso, con l'incertezza della guerra, è difficile parlare di una commodity sopravvalutata". I mancati pagamenti da parte di CCBI Global Markets, controllata di China Construction Bank, non sono necessariamente un indicatore di eventuali problemi da parte del gruppo di riferimento, una delle più grandi banche cinesi. È più probabile che questo dipenda dal fallimento di uno dei clienti dell'industria metallurgica della filiale bancaria che per primo non ha effettuato i pagamenti del margin call.
L'uso principale di nickel è nella preparazione delle leghe caratterizzate da duttilità e resistenza alla corrosione e al calore. Molti acciai inossidabili contengono questo metallo: il 65% del nickel consumato nel mondo occidentale è usato per produrre acciaio inossidabile, la cui composizione può variare, ma è tipicamente ferro con il 18%, cromo e 8% di nickel.
Il 12% di tutto il nickel consumato va a finire nelle superleghe, il 23% restante è diviso tra acciai legati, batterie ricaricabili, catalizzatori e gli altri prodotti chimici, coniatura, prodotti di fonderia e placcatura. Il nickel è facile da lavorare e può essere modellato in cavi. Resiste alla corrosione anche a alte temperature e per questo motivo è usato in turbine a gas e motori oscillati. La maggior parte del nickel presente sulla terra è inaccessible perché è intrappolato nel nucleo fuso ferro-nickel del pianeta. La quantità totale dissolta in mare è stata calcolata essere intorno agli 8 miliardi di tonnellate. (riproduzione riservata)