Pechino si sta preparando ad allentare la presa che per molti mesi ha stretto sulle società tecnologiche, nel tentativo di migliorare l'outlook economico del Paese.
È quanto hanno reso noto fonti qualificate a Dow Jones News, precisando che la prossima settimana le autorità di regolamentazione di Internet del Paese incontreranno i colossi tech cinesi per discutere della campagna di regolamentazione.
Secondo le indiscrezioni, i regulator stanno pensando di rinviare l'applicazione di nuove regole che limiterebbero il tempo trascorso dai più giovani sui dispositivi e le app mobili. In aggiunta, Pechino sta valutando la possibilità di spingere alcune delle società più grandi a offrire una quota dell'1% allo Stato e attribuire al governo un ruolo diretto nelle decisioni aziendali.
L'esecutivo ha già adottato tali misure nella gestione di società di contenuti internet come ByteDance, proprietaria della piattaforma di video brevi TikTok, e Weibo, operatore dell'omonima piattaforma di microblogging simile a Twitter.
Ora, continuano le fonti, è probabile che il piano venga esteso ad altri operatori di piattaforme tecnologiche come Tencent, la società con la valutazione più alta in Cina, grazie alla sua piattaforma universale WeChat, e Meituan, che gestisce uno dei più grandi servizi di food-delivery del Paese.
L'incontro della prossima settimana, che vedrà la partecipazione della Cyberspace Administration of China e dei giganti della tecnologia come appunto Tencent e Meituan, arriva dopo un anno di incertezza a livello normativo che ha innescato un'ondata di sell-off e licenziamenti in tutto il settore.
Qualsiasi allentamento delle normative per il settore tecnologico sottolineerebbe l'importanza della stabilità economica per il leader cinese Xi Jinping in un anno politico chiave in cui dovrebbe rompere con il passato e cercare un terzo mandato al potere.
Sostenere il settore tecnologico potrebbe aiutare l'economia cinese in un momento in cui gli analisti stanno ridimensionando le aspettative di crescita per quest'anno a causa della diffusione della variante Omicron che ha portato al lockdown di un mese di Shanghai, la città più grande e ricca del Paese, e che ora minaccia di paralizzare Pechino, la capitale.
In una riunione di oggi del massimo organo decisionale cinese presieduta da Xi, i funzionari del Partito Comunista hanno affermato che avrebbero portato a termine la loro campagna contro le società Internet. Ma lo hanno fatto senza fornire una tempistica concreta, pur chiarendo che qualsiasi supervisione sarebbe stata più standardizzata per "sostenere il sano sviluppo delle aziende" - un linguaggio relativamente accomodante che ha alimentato rimbalzi a due cifre nei prezzi delle azioni di Alibaba e altri titoli tecnologici cinesi.
Questa mattina a Hong Kong il titolo di Alibaba è rimbalzato di oltre il 16%, mentre Meituan ha guadagnato il 19% e JD.com il 13%, trainando la performance dell'indice Hang Seng che ha chiuso in rialzo del 4% e soprattutto dell'indice tecnologico Hang Seng Tech che ha terminato le contrattazioni con un incremento del 10%.
Le indiscrezioni del Wall Street Journal hanno avuto ripercussioni anche sulle Adr dei colossi tech cinesi quotati a Wall Street. Nelle contrattazioni pre-mercato, infatti, Alibaba sale dell'11,2%, iQIYI rimbalza dell'11,7%, DiDi Global del 14,4%, JD.com accelera del 13,8% e Pinduoduo guadagna il 15,3%. (riproduzione riservata)