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Azienda Finanza

Sul controllo della Pirelli si pronuncerà anche il governo italiano

La Consob avrebbe chiesto una valutazione aggiuntiva a Palazzo Chigi, circa un potenziale conflitto tra le normative in vigore e gli effetti golden power su Pirelli , in sostanza l'influenza di Sinochem, primo azionista con il 37%, sulle decisioni del management guidato da Marco Tronchetti Provera


07/08/2024 10:55

di Pier Paolo Albricci

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Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli

La palla torna al governo per quanto riguarda il controllo di Marco Polo International (Mpi) Italy, e di conseguenza Sinochem, su Pirelli. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, Consob avrebbe chiesto una valutazione aggiuntiva a Palazzo Chigi, adducendo un potenziale conflitto tra le indicazioni contenute nel Testo Unico della Finanza per quanto riguarda il concetto di controllo e le prescrizioni imposte con il golden power su Pirelli ai cinesi, che di fatto hanno sterilizzato l'influenza del primo azionista sulle decisioni del management.

Insomma, nel concreto la risposta al quesito dovrebbe darla l'esecutivo. Il tema potrebbe essere affrontato nelle prossime settimane, anche alla luce del recente viaggio in Cina della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

La richiesta di valutare se sussista ancora o meno il controllo da parte di Sinochem, era stata avanzata a seguito delle decisioni adottate dal governo con il golden power. Mpi Italy ha dichiarato il controllo, pur senza esercitare attività di direzione e coordinamento, sin da quando ha in mano il 37% della società, ossia ottobre 2017. All'interno della semestrale di Pirelli viene spiegato che, alla luce delle recenti indicazioni di Consob (riferite all'applicazione dei principi contabili internazionali), sono in corso le necessarie valutazioni da parte del cda del gruppo della Bicocca e che, fino al termine delle stesse, l'indicazione di controllo non cambia.

Sinochem, il maggiore gruppo chimico cinese, aveva dato lo scorso maggio, un nuovo segnale di disimpegno dal mercato italiano, quando il fondo pubblico cinese Silk Road, che coordina le sue mosse con il gruppo chimico, aveva annunciato la vendita in borsa della sua quota del 9% in Pirelli a un prezzo di 5,76 euro per azione (sconto del 7% sul prezzo di chiusura), per un incasso lordo totale di circa 520 milioni di euro. Pochi mesi prima, cìera stato un nuovo colpo di scena nella vicenda: la holding che fa capo a Tronchetti Provera e quella di Mr Niu, un imprenditore privato forte investitore in Pirelli, avevano deciso di rafforzare la loro alleanza stringendo un patto che può contare su una quota del 20,5% del gruppo italiano. (riproduzione riservata)


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