Nuova mosse del presidente Usa, Donald Trump, contro le società cinesi. Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta qualsiasi transazione effettuata con otto applicazioni made in China, tra cui figura la piattaforma di pagamento digitale Alipay di proprietà di Ant Group, e WeChat Pay, appartenente al colosso tecnologico Tencent Holding.
L'ordine entrerà in vigore tra 45 giorni, quando Trump avrà già concluso il proprio mandato. Il segretario al Commercio, Wilbur Ross, è stato inoltre incaricato di di valutare altre applicazioni che potrebbero costituire un pericolo per la sicurezza nazionale.
Le app in questione possono avere accesso alle informazioni private dei propri utenti, informazioni che a loro volta potrebbero essere utilizzate dal governo cinese per "tracciare la posizione dei dipendenti federali e creare file di informazioni personali". Queste le ragioni alla base dell'or
Alipay, una delle app di pagamento più popolari in Cina con oltre 1 miliardo di utenti, appartiene ad Ant Group, il gigante della tecnologia finanziaria cinese controllato da Jack Ma. Per il momento la societa' non ha rilasciato dichiarazioni al riguardo.
La nuova mossa arriva a seguito dei due ordini esecutivi emessi lo scorso agosto dall'amministrazione Trump, volti a imporre nuovi limiti alle app di social media cinesi TikTok e WeChat, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
Entrambi gli ordini sono stati però impugnati in tribunale, con il documento relativo al divieto del download di WeChat che è stato bloccato da un giudice federale americano a settembre, poco prima che entrasse in vigore. La mossa del governo aveva suscitato anche l'obiezione di diverse società statunitensi attive nei commerci con la Cina
Lo stesso e' successo con l'ordine esecutivo emesso contro TikTok, la cui entrata in vigore è stata sospesa da due giudici federali. Nell'emettere l'ordine esecutivo che chiedeva la vendita di TikTok a una società americana, l'amministrazione Trump ha affermato di temere che la casa madre cinese di TikTok, ByteDance, potesse condividere informazioni sugli utenti statunitensi con il governo cinese, accusa da sempre smentita dalla società.
In passato l'amministrazione Trump ha cercato di adottare delle restrizioni anche contro società di telecomunicazioni basate in Cina, prima fra tutte Huawei. Tali azioni avevano lo scopo di garantire la sicurezza delle reti americane, ma allo stesso tempo potrebbe aver minato la competitività delle aziende cinesi in tutto il mondo quando il servizio wireless 5G di ultima generazione inizierà a essere reso disponibile. (riproduzione riservata)