L'autorità antitrust della Cina ha comminato una multa da 18,2 miliardi di yuan, pari a 2,8 miliardi di dollari, al colosso dell'e-commerce Alibaba Group con l'accusa di aver abusato della propria posizione dominante di mercato ai danni dei rivali e dei rivenditori presenti sulle proprie piattaforme.
L'Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato ha stabilito che Alibaba aveva punito alcuni commercianti che vendevano merci sia su Alibaba che sulle piattaforme rivali, una pratica che ha soprannominato "er xuan yi" - letteralmente, "scegli uno su due".
Come parte della sanzione, le autorità di regolamentazione hanno chiesto che Alibaba effettui una completa ristrutturazione delle proprie operazioni e presenti un "rapporto di conformità di auto-esame" entro i prossimi tre anni. La multa di 18,2 miliardi di yuan - ha precisato il regolatore - equivale al 4% delle vendite annuali della società sul mercato interno.
Secondo l'antitrust di Pechino, le pratiche commerciali di Alibaba hanno limitato la concorrenza, influenzato l'innovazione, violato i diritti dei commercianti e danneggiato gli interessi dei consumatori.
Da parte sua il gigante dell'e-commerce cinese ha dichiarato che "Alibaba accetta la pena con sincerità e garantirà la sua conformità con determinazione. Per adempiere alle proprie responsabilità nei confronti della società, Alibaba opererà in conformità con la legge con la massima diligenza, continuerà a rafforzare i propri sistemi di compliance e si baserà sulla crescita attraverso l'innovazione".
Il presidente e ceo di Alibaba, Daniel Zhang, ha dichiarato oggi che la società non si basa sull'accordo di esclusiva per trattenere i commercianti, aggiungendo che l'accordo copre solo un certo numero di negozi. "Quindi, dal punto di vista commerciale, non ci aspettiamo un impatto negativo dalla modifica di questo accordo", ha spiegato Zhang.
Zhang ha anche precisato, in conferenza stampa, che la società ha ridotto le commissioni di servizio e gli oneri per i rivenditori, investendo per un miglioramento della tecnologia e degli strumenti a loro destinati sulla piattaforma.
«Queste iniziative ridurranno ulteriormente la redditività dell'azienda», ha dichiarato il ceo, «utilizzerà l'attuale liquidità per pagare la sanzione dell'authority cinese».
«Dovremo anche sostenere costi aggiuntivi, ma non consideriamo questo come un costo una tantum», ha spiegato ancora Zhang riguardo al piano dell'azienda per i commercianti. «Consideriamo questo un investimento necessario per consentire ai nostri commercianti di avere un funzionamento migliore sulla nostra piattaforma».
Le azioni di Alibaba, che avevano perso circa un quarto del loro valore da novembre, sono rimbalzate fino a raggiungere il 9% nelle prime contrattazioni di questa mattina a Hong Kong prima di diminuire leggermente fino a raggiungere un +6,5%, segno che gli investitori hanno accolto con favore la chiarezza sul futuro dell'azienda dopo l'annuncio della multa.
Dopo la sospensione dell'Ipo di Ant, braccio finanziario del gruppo Alibaba, nel novembre scorso da parte delle autorità di borsa, la multa alla piattaforma di e-commerce è il secondo provvedimento del governo cinese nei confronti del gruppo fondato da Jack Ma e suona come un deciso cambio di rotta da parte di Pechino nei confronti del potere economico dei grandi imprenditori privati.
Ant, che controlla Alipay, il sistema di pagamenti digitali più diffuso tra i cinesi, era stata sanzionata per via delle pratiche di concessione di prestiti "facili" a privati e imprese, con alte mediazioni e scaricando il rischio finanziario sulle banche pubbliche. (riproduzione riservata)