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Il boom dell'e-learning in Cina opportunità anche per l'Italia

La pandemia ha accelerato lo sviluppo dell'e-education nel Dragone dove i colossi di internet si stanno contendendo un mercato che vale già centinaia di miliardi di dollari, coinvolgendo industrie di diversi settori. L'Italia dove una parte consistente di popolazione è ancora tagliata fuori dall'uso della rete potrebbe beneficiare dall'esperienza del mercato cinese


03/09/2020 12:15

di Saro Capozzoli*

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Prima che la pandemia costringesse molti business in vari settori a modernizzarsi e spostarsi rapidamente verso soluzioni online, l’industria dell’istruzione cinese stava già vivendo un periodo di alti livelli di crescita e investimento, soprattutto nell’ambito dell’apprendimento online. 

Nel 2018, l’industria appariva già prosperosa, con un valore stimato intorno ai 2,68 trilioni di renmimbi, circa 328 miliardi di euro, e la previsione di oltrepassare i 3 trilioni di rmb, pari a 368 miliardi euro entro il 2020. Verso la fine del 2019, mentre l’industria di manufacturing e la produzione di beni di consumo soffrivano un calo di richieste, il  settore terziario, in particolare il settore dell’educazione privata, invece proliferava.

I settori che mostrano il maggior potenziale di crescita, individuati negli ultimi anni, sono l’asilo, il doposcuola e l’educazione online. Il settore di educazione per la prima infanzia già mostrava livelli di crescita altissimi, con maggior richiesta per fiabe e racconti. Per esempio, Kaishustory, una azienda che ha creato oltre 4 mila fiabe e racconti per bambini, ha raccolto 156 milioni di rmb durante il round B di finanziamento, nel marzo del 2018.

Il potenziale del settore di tutoring e doposcuola è sorto per soddisfare la grande richiesta creata dalla significativa importanza culturale data ai risultati accademici in Cina. Verso la fine del 2017, oltre il 50% degli studenti delle scuole superiori frequentavano il doposcuola o il tutoring.

Questa importanza data ai voti ha fatto si che tutoring e doposcuola diventasse un settore con una rapida crescita che continuerà ad evolversi anche in futuro, soprattutto grazie alla struttura del tutoring che è congeniale all’utilizzo online. Tra tutti, il mercato che dimostrava il maggior potenziale di crescita, già nel 2018, era l’educazione online. Si stimava che raggiungesse un valore di 235 miliardi di rmb, ma invece ha ampiamento superato questa previsione, raggiungendo 251 miliardi a fine dicembre del 2018, crescendo 25.7% in un anno.

Già nel 2017 il governo cinese aveva incominciato ad attuare diverse misure introducendo l’uso della tecnologia nell’istruzione, tra cui l’intelligenza artificiale e Big Data. Anche prima della pandemia, grazie alla sua struttura di prepagamento che crea una fonte di liquidita' affidabile, l’educazione online era il settore d’interesse principale per gli investimenti.

A seguito della chiusura delle scuole per diversi mesi, causata dalla pandemia, l’attuazione di un sistema di educazione completamente online è stata accelerata, diffondendosi rapidamente in tutto il Paese. Anche se la pandemia ha avuto un effetto simile in tutto il mondo, la Cina è stata particolarmente rapida ed efficiente nel digitalizzare l’istruzione.

Già dai primi giorni del lockdown, le aziende di educazione hanno offerto gratis lezioni online per gli studenti e attrezzature e training per le scuole e università, preparando il mercato per questo rapido cambiamento.

Offrendo corsi gratis, le compagnie di e-learning sono riuscite ad attrarre milioni di studenti, riducendo notevolmente i costi di marketing. Le lezioni online erano principalmente live, visto che sono più facili da preparare piuttosto che le lezioni preregistrate. Per assicurarsi un’accessibilità nazionale a queste lezioni live, sono state create varie partnership tra diverse società di settori diversi.

Per esempio, le partnership create con il servizio di radiodiffusione CCTV.com hanno permesso anche ad aziende di educazione tradizionale di spostarsi online. Le aziende di educazione non presenti online sono state anche aiutate da WeChat, e piattaforme simili, che hanno consentito di assegnare compiti e comunicare più facilmente con genitori e studenti.

Gli operatori attualmente più promettenti del settore sono Taobao Education, il servizio di Alibaba annunciato il 22 Giugno scorso, e il colosso dell’educazione online: Zuoyebang. Il servizio di Alibaba fa leva sulla clientela di Taobao che vanta 800 milioni di utenti attivi. Taobao Education ha annunciato che intende ospitare oltre mille aziende di educazione e 100 milioni di studenti entro il 2023.

Zuoyebang, invece, ha già oltre 800 milioni di clienti di cui 170 milioni sono attivi mensilmente e 50 milioni giornalieri. L’azienda ha recentemente raccolto 750 milioni di dollari per il round E di finanziamento. Inoltre, l’amministratore delegato ha annunciato piani per rinvestire i ricavi nella crescita e sviluppo dei loro servizi.

L’educazione online non è solamente un’alternativa temporanea che svanirà una volta riaprono le scuole. A fine marzo, quando le scuole hanno riiniziato ad aprire a Xinjiang, la richiesta per lezioni online è rimasta costante.

Si presentano varie opportunità nel settore data la sua resilienza. Non solo le lezioni scolastiche si stanno spostando online, ma dato l’aumento di domanda per soluzioni online per ogni tipo di disciplina, interi corsi si stanno digitalizzando, per esempio per il fitness e la salute, ma anche corsi di cosmetica e design.

Questo nuovo mercato di corsi online offre numerose opportunità di marketing alle aziende posso comunicare direttamente con i consumatori attraverso del materiale educativo basato sul proprio prodotto e brand. Inoltre, per soddisfare le richieste del mercato, aziende che offrono servizi educativi ma che non hanno una presenza online si rivolgono a dei business che le possono aiutare.

Questo crea delle opportunità imperdibili a breve e medio termine nel settore B2B, che sta vivendo una crescita esponenziale in questo segmento. Le aziende italiane, in particolare, hanno varie opportunità da sfruttare in diversi ambiti. Attualmente, in Italia, circa la metà dei comuni non ha accesso alla banda larga e significa che oltre 6,7 milioni di persone non possono sfruttare i vantaggi dell’educazione online, ponendo l’Italia al 25° posto tra i 28 stati dell’Unione europea nell’indice DESI (Digital Economy and Society Index).

Prendendo come spunto la strategia della Cina, l’Italia potrebbe sfruttare molto la partnership tra aziende di radiodiffusione e d’istruzione, permettendo ai 6,7 milioni di italiani attualmente tagliati fuori dalla rete un accesso stabile a lezioni live. Lo spostamento online della Cina ha aumentato notevolmente il numero di persone presenti online.

Questo crea delle importanti opportunità per business e università straniere, incluse quelle italiane. Le università avranno un maggior numero di studenti a cui offrire i ‘double degree’ grazie alla digitalizzazione dell’istruzione che permetterebbe a molti nuovi studenti di arruolarsi a programmi all’estero senza doversi spostare. Mentre le aziende avranno più opportunità di partecipare a fiere online, che hanno un costo decisamente inferiore ma che necessiterebbero di investimenti in piattaforme online, ad esempio in showroom virtuali.

In conclusione, l’industria dell’educazione cinese ha confermato le opportunità promesse nel 2018 ed è riuscita a capitalizzare e rispondere efficacemente alla crescita di domanda di soluzioni online risultata dalla pandemia. Questo trend creerà molte altre opportunità nel settore stesso e anche possibilità intra-industriali da esplorare. (riproduzione riservata)

* fondatore e ceo di Jesa Capital, boutique di advisory specializzata sul mercato cinese, corporate finance e M&A, basata a Shanghai da 20 anni. Capozzoli lavora in Cina da 30 anni


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