La Cina non molla la presa sui colossi tech. A farne le spese in borsa la società di consegna di cibo, Meituan, e il gruppo dell’e-commerce Pinduoduo, richiamati dal Consiglio dei consumatori di Shanghai.
Il Consiglio dei consumatori di Shanghai, un ente pubblico, ha chiesto a Meituan e Pinduoduo di "correggere" problemi in relazione ai diritti dei consumatori e un cambiamento dei suoi comportamenti. Le pressioni sono arrivate nello stesso momento in cui diversi giganti web cinesi, a partire da Alibaba di Jack Ma, sono sotto attacco delle autorità regolatorie cinesi.
Le contestazioni del gruppo pubblico di consumatori nei confronti di Pinduoduo (quotata al Nasdaq) riguarda la qualità dei prodotti, la cancellazione forzata degli ordini, controversie nell’assistenza postvendita. Quanto a Meituan i problemi sono in errori nelle consegne e informazioni poco chiare anche se, secondo quanto riporta il Financial Times, segnare la società come un bersaglio potrebbe essere stato il fatto che ieri il capo azienda di Meituan ha pubblicato un poema sui social media che gli investitori hanno considerato una critica nei confronti del presidente cinese Xi Jinping.
Non l’unica critica. Il Consiglio dei consumatori di Shanghai ha messo nel mirino anche l’eccessiva ricerca di traffico delle piattaforme sollevando il problema di prodotti falsi e della pubblicità ingannevole.
Si tratta dell’ultima reprimenda in ordine di tempo. Anche la Cina, come altri Paesi al mondo, si sta muovendo per contenere la forza delle società tecnologiche.
All'inizio di aprile, le autorità di regolamentazione antitrust hanno inflitto una multa record di 2,8 miliardi di dollari alla rivale di Tencent, Alibaba. Continua quindi la stretta di Pechino nei confronti degli Over-the-top del Dragone.
Nei giorni immediatamente successivi alla multa contro Alibaba, i regolatori avevano chiamato a raccolta 34 aziende. L'authority, affiancata dalle autorità di regolamentazione fiscali e del cyberspazio, ha intimato alle aziende presenti di effettuare un'intensiva ristrutturazione delle loro operazioni e correggere eventuali comportamenti anticoncorrenziali entro il mese prossimo, ponendo enfasi sulla correzione delle misure di esclusività che impediscono ai clienti di utilizzare in parallelo più di una piattaforma. (riproduzione riservata)