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Pinduoduo ha superato Alibaba, è leader nell'e-commerce

Il marketplace di Shanghai ha annunciato che gli acquirenti attivi l'anno scorso con almeno un acquisto sono stati 788 milioni, il 35% in più in un anno, mentre Alibaba si è fermata a 779 milioni, dopo uno sprint nell'ultimo trimestre. Pinduoduo vuole diventare la più grande piattaforma agricola della Cina. Recentemente ha premiato le vendite di vini italiani


17/03/2021 18:58

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Colin Huang, fondatore e maggiore azionista di Pinduoduo

Pinduoduo, una società di e-commerce con sede a Shanghai, ha superato il colosso Alibaba nel 2020, diventando la più grande società di e-commerce della Cina per numero di acquirenti attivi sulla propria piattaforma.

Secondo i dati rilasciati oggi, Pinduoduo ha registrato 788,4 milioni di acquirenti attivi nel 2020 - ovvero consumatori che hanno acquistato almeno un articolo nel corso dell'anno - un dato che evidenzia un incremento del 35% rispetto al 2019. Inoltre, la spesa annuale per acquirente attivo ha evidenziato un balzo del 23%.

È stata la prima volta che l'azienda, fondata solo nel 2015, ha superato i 779 milioni di acquirenti attivi di Alibaba nel 2020, secondo quanto annunciato dallo stesso gruppo il 2 febbraio scorso, sottolineando che sono stati 22 milioni più di quanti erano a fine settembre.

Dai risultati del quarto trimestre si evince anche che il fatturato di Pinduoduo ha registrato una crescita del 146% su base annua, raggiungendo quota 4 miliardi di dollari, e che il numero medio di utenti attivi mensilmente è cresciuto del 50% a 719,9 milioni.

L'azienda ha inserito anche una rosa di prodotti agricoli, fino a diventare la più grande piattaforma agricola in Cina. A tal proposito, l'amministratore delegato Lei Chen ha dichiarato che l'azienda spera di poter "diventare un giorno il più grande negozio di alimentari del mondo".

L'azienda ha reso noto oggi anche che il fondatore e presidente Colin Huang ha rassegnato le dimissioni per perseguire i propri interessi nel business delle scienze della vita.

Huang, 41 anni, ha rinunciato alla propria carica in un momento in cui il settore tecnologico è diventato oggetto di maggiori controlli da parte del Governo cinese. Non è il primo caso di un leader che lascia una grossa azienda del settore: all'inizio del mese, anche l'amministratore delegato di Ant Group, Simon Hu, ha lasciato le redini.

L'amministratore delegato di Pinduoduo, Chen Lei, assumeraà ora anche l'incarico di presidente dell'azienda, ma Huang, che ha rinunciato all'incarico di ceo nel luglio scorso, rimarrà l'azionista di maggioranza dell'azienda.

Huang, nella lettera di dimissioni, ha affermato che la pandemia ha accelerato i miglioramenti di Pinduoduo alle proprie operazioni e ha aiutato a formare una nuova generazione di leader. "È ora di lasciare che [i nuovi leader] diano forma all'azienda che aspirano a costruire", ha detto il fondatore.

Negli ultimi mesi, il Governo di Pechino ha adottato misure per tenere a freno il potente settore tecnologico cinese, prendendo di mira anche le società di e-commerce. Tra le più colpite c'è stata Alibaba, che è sotto indagine antitrust, seguita dalla sua affiliata fintech Ant, la cui offerta pubblica iniziale è stata annullata a novembre.

La stretta non ha risparmiato Pinduoduo, che questo mese è stata multata, assieme a un gruppo di società del settore, per presunte pratiche anticoncorrenziali nell'acquisto di società minori del settore. (riproduzione riservata)


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