Sono passati sei anni da quando Alibaba è sbarcata in Italia. milanofinanza.it ha intervistato Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager Alibaba Group Country Manager Alipay South Europe.
1. Nei mesi più difficili della pandemia quante aziende italiane hanno aperto sulla vostra piattaforma e con quali di recente avete fatto accordi? Di che genere?
Era il 2015 quando è stata aperta a Milano la prima sede di Alibaba Group in Europa Continentale, un passo fondamentale per affiancare marchi e Pmi nel loro percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione in Cina e nel mondo grazie alle nostre piattaforme ed ecosistema di servizi. Questo è ciò che abbiamo continuato a fare anche negli ultimi 18 mesi e, nonostante le difficoltà e incertezze causate dalla pandemia, le aziende si sono rese conto che lo strumento digitale è divenuto ancora più irrinunciabile e che da una forte presenza online dipende la sopravvivenza stessa del business. Sono numerose le aziende che abbiamo supportato e che si sono unite di recente alle nostre piattaforme digitali: da grandi marchi del lusso e dello sport come Gucci, Pomellato, Piquadro e Max Mara, Prada e Juventus (presenti sul Tmall, marketplace che raggiunge circa 900 milioni di consumatori cinesi).
Anche nei mesi più difficili di lockdown, il commercio online non si è fermato: per dare una fotografia di quello a cui abbiamo assistito, posso dire che nei primi mesi del 2021 il GMV (gross merchandise volume) complessivo realizzato dalle aziende italiane presenti con i propri flagship store sui marketplace B2C Tmall e Tmall Global è cresciuto significativamente, con un picco del 400% registrato durante 6.18, il Festival dello Shopping di Metà Anno, uno dei più importanti eventi di compere in Cina, insieme all'11,11 (conosciuto anche come Giorno dei Singles). Il nostro ecosistema, come è noto, ha un forte focus anche sul mercato business to business, attraverso Alibaba.com, la nostra piattaforma B2B che serve oltre 26 milioni di buyers in 190 paesi.
Anche per questo mercato è stato un anno molto importante e tutto ciò è stato reso possibile grazie ad alcune partnership strategiche. A novembre 2020, per esempio, abbiamo esteso la collaborazione con ICE siglando il Memorandum of Understanding (MoU) nel corso di una cerimonia virtuale alla presenza del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che prevedeva in particolare la creazione del “Made in Italy Pavilion” all’interno di Alibaba.com e il supporto a 950 aziende italiane. Si tratta di un progetto unico nel suo genere e il primo in Europa che Alibaba lancia insieme a un partner governativo. È sicuramente un traguardo importante che vede l'Italia come unico Paese al mondo ad avere un padiglione dedicato. Spero sinceramente che sempre più aziende vorranno cogliere le opportunità dell'export digitale e che sempre più creeremo sinergie positive nel mercato che vedano i diversi attori, dalle imprese alle istituzioni, alle associazioni, fare squadra e generare proficue collaborazioni per spingere il processo di ripresa del nostro Paese.
2. C'è una forte richiesta di made in Italy in Cina, ma gli italiani esportano ancora solo circa il 3%. Come si può sfondare nel mercato cinese?
In un mercato competitivo come quello cinese, il made in Italy è riuscito a costruirsi un buon posizionamento e alcune categorie rappresentative, tra cui la moda e il lusso, l'agroalimentare, la cosmetica e il design sono apprezzate e ricercate da milioni di consumatori, in particolare dalle nuove generazioni come Millennials e Gen Z. Questo non significa che aziende e marchi possano vivere di rendita ma anzi, per avere successo in Cina occorre avere ben chiara una strategia a lungo termine e imparare a leggere le tendenze e le preferenze dei consumatori cinesi. Bisogna partire dal presupposto che è un target molto giovane che si aspetta che siano i prodotti ad adattarsi a loro, seguendo non soltanto i loro gusti, ma anche la loro evoluzione.
È un mercato dinamico che cresce e si evolve velocemente ed è quindi importante che le aziende italiane seguano il passo se vogliono avere successo. Quando si parla di Cina si deve pianificare a medio e lungo termine e ricordare che è un importante banco di prova anche per quella che potrebbe essere in futuro l'esperienza di shopping digitale in Europa e globalmente. Avere dimestichezza con il mezzo digitale, a partire dai canali del commercio online fino alle tecniche di comunicazione e marketing, è fondamentale per costruire un posizionamento e brand equity solidi, che si rifletteranno poi in vendite e volumi. Rispetto ai consumatori occidentali, in Cina l'esperienza di acquisto è strettamente legata ad elementi di socialità e condivisione. Modelli come il social shopping o shoppertainment sono molto diffusi e trovano terreno fertile soprattutto in virtù dell’infrastruttura tecnologica avanzata in Cina, spinta dalla forte penetrazione del mobile, che consente una grande sperimentazione dal punto di vista degli strumenti e dei formati.
Oltre a fornire la nostra infrastruttura digitale, sappiamo quanto sia importante per le aziende accedere a strumenti e conoscenze adeguati per comprendere e navigare questo mercato complesso: è per questo che, tra le varie iniziative, ad aprile di quest'anno abbiamo lanciato il primo Alibaba Netpreneur Masterclass europeo. L'iniziativa di formazione, unica nel suo genere e che ha riscosso notevole successo, ha visto oltre 200 imprenditori italiani e spagnoli partecipare a corsi e workshop online focalizzati sulla trasformazione digitale, e digital e platform economy in Cina. I partecipanti sono così ritornati in aula affrontando diverse prove e un test finale.
Coloro che hanno completato con successo il programma hanno ricevuto una certificazione e hanno accesso alla community globale di alumni dell'Alibaba Business School. Inoltre, quando sarà possibile tornare a viaggiare, gli imprenditori con i risultati migliori avranno la possibilità di recarsi presso la sede centrale di Alibaba Group a Hangzhou, per completare la parte offline del programma. La formazione della prossima generazione di imprenditori digitali e la creazione di una community che connetta non solo fondatori di azienda ma anche altre figure professionali come export e digital managers, è cruciale per aumentare competitività e resilienza di fronte ad eventi inaspettati e alle grandi trasformazioni economiche a cui assistiamo. E come azienda tecnologica e di e-commerce globale, siamo lieti di poter dare il nostro contributo in questa direzione.
3. Il team di Alibaba in Italia quanto è cresciuto? E gli ultimi dati sulle vendite nel nostro paese hanno superato quale tetto? Con quanti pacchi venduti al giorno? A fronte di quale ritorno per le aziende italiane?
Negli ultimi sei anni, abbiamo pressochè quintuplicato il nostro staff di specialisti ed esperti basati a Milano, a rappresentanza di varie business unit del Gruppo, da Tmall e Tmall Global, ad Alibaba.com, Alipay, ed AliExpress. Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti dalle aziende italiane sui nostri marketplace, e per dare qualche numero significativo: durante il Global Shopping Festival 11.11 del 2020, le oltre 400 aziende italiane che hanno partecipato hanno totalizzato complessivamente circa 449 milioni di dollari di vendite. L'Italia si è inoltre posizionata nella classifica dei 10 paesi che hanno venduto di più durante il festival. Un’altra importante crescita è stata registrata nel settore B2B, che vede anche in questo caso l’Italia in una posizione unica grazie a un team e a una presenza dedicati, l’unico Paese in Europa. Di questo, ne hanno tratto vantaggio soprattutto le piccole aziende, perché hanno potuto avere un supporto completo per sfruttare al meglio una piattaforma che funziona come una fiera aperta 365 all’anno, 24 ore su 24 che dà accesso a tutto il mondo. Abbiamo già visto, ad esempio, aziende vendere i propri prodotti in nuovi mercati dalla Norvegia al Perù, dal Canada al Medio Oriente.
La crescita del nostro team italiano va di pari passo con il consolidamento del nostro network di partner locali. Siamo orgogliosi di avere creato un proprio un vero e proprio ecosistema in Italia con più di 40 partner che ci aiutano a raggiungere in modo capillare le aziende ovunque in Italia, in particolare le PMI. Perché anche questo è un punto importante, l’export fatto attraverso le piattaforme Alibaba copre tutte le regioni italiane e imprese di ogni dimensione, e deve essere un punto d’orgoglio, perché è il paese al completo che opera quotidianamente per portare il Made in Italy nel mondo.
4. In Indonesia è nato un nuovo grande operatore dell'e-commerce e della mobilità: GoTo Group. Come state affrontando la concorrenza sempre più agguerrita?
Come diciamo sempre, consideriamo noi stessi il nostro principale concorrente, e non è un paradosso se pensiamo al nostro costante impegno a migliorare e innovare, superando i risultati e i traguardi precedentemente raggiunti. Nel Sud-Est Asiatico, ad esempio, siamo presenti con il nostro marketplace Lazada, la principale piattaforma di e-commerce della regione con una presenza in sei paesi - Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam. Entro il 2030 puntiamo a servire 300 milioni di clienti. In generale, vediamo come molto positiva la presenza di più operatori in un mercato, per noi stessi perchè è stimolante, ma in modo particolare per i benefici in termini di offerta e servizio ai consumatori finali, che alla fine è ciò che conta di più.
5. La recente stretta di Pechino sul settore tecnologico sta complicando i tentativi di Alibaba di mantenere le barriere virtuali costruite negli anni. Ciò può segnare un grande cambiamento per il Consumer IoT cinese?
Continuiamo a rimanere focalizzati sulla nostra missione to make it easy to do business anywhere (facilitare il business, ovunque) e sull’innovare i nostri servizi per continuare a tenere il consumatore al centro, offrendo loro, nonchè ai brand e ai merchants, in Cina e altrove, l’esperienza migliore e più efficiente possibile.
6. Come si coniuga Alipay in questo contesto?
Alipay è un'affiliata di Alibaba Group che è la principale applicazione e piattaforma digitale di pagamenti in Cina con più di un miliardo di utenti. Mentre attendiamo che i turisti stranieri tornino a esplorare l'Italia (2019 più di tre milioni di cinesi), stiamo aiutando le aziende italiane che fanno e-commerce con la nostra applicazione per offrire un sistema di pagamento elettronico noto al consumatore cinese. Quest’anno abbiamo fatto anche di più per gli utenti cinesi in Italia siglando un accordo con Poste Italiane: infatti, i cittadini cinesi titolari del wallet Alipay potranno pagare servizi attraverso la piattaforma in alcuni uffici postali del Nord e Centro Italia grazie al progetto pilota di PostePay. Per il momento è operativo in 4 uffici postali d'Italia e presto lo sarà in 12.800. (riproduzione riservata)