«La Cina rappresenta un mercato sempre più rilevante per le imprese italiane e per Triboo. Questa ulteriore certificazione è un importante risultato che ci posiziona come unico player in grado di affiancare le aziende italiane facilitando la loro presenza online sui mercati asiatici, accorciando le distanze tra i brand e i consumatori cinesi, superando difficoltà e divergenze di comunicazione, approccio culturale e timing», ha commentato Riccardo Maria Monti, ex presidente di Ice e di Italferr a consigliere esecutivo di Triboo, la digital transformation factory.
La scorsa settimana la società ha ottenuto la certificazione da Tencent holdings per operare direttamente su WeChat, il più popolare social network in Cina con oltre 1 miliardo di utenti attivi quotidianamente. Triboo è diventato così il primo player italiano ad operare sulle tre principali piattaforme digitali cinesi, avendo già ottenuto certificazioni da Alibaba e Baidu.
La certificazione è un passo significativo per affermarsi come trader di brand italiani sul più grande mercato online del mondo, come hanno sottolineato anche gli analisti di Banca Imi che attribuiscono la progressione nei risultati di Triboo al numero crescente di negozi virtuali gestiti e all'aumento dei contenuti verticali e dei servizi a valore aggiunto.
«Il numero di negozi gestiti è passato da 99 a 108. I risultati dell'esercizio annuo 2018 sono stati positivamente influenzati dalla plusvalenza di circa 2,6 milioni di euro, contabilizzata al top-line, generata dalla cessione della partecipazione in Friendz».
Triboo ha chiuso il 2018 in salita del 6,6% , con un fatturato di 69,9 milioni di euro, con ebitda a 9,9 milioni di euro, in crescita del +28,8% , l’ebit a 3,2 milioni (+72%) e un utile netto consolidato di 2,2 milioni di euro, +64,3%.
«Il 2018 è stato un anno di significativa crescita in termini di ricavi e redditività. Sono stati raggiunti importanti traguardi tra i quali il passaggio sul mercato telematico azionario. Ci attendono nuove opportunità per rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento, potendo fare leva su un management team dal track record di successo,» ha commentato Giulio Corno, ceo di Triboo.
«Per poter realizzare la strategia di sviluppo abbiamo lavorato anche sulla evoluzione del nostro modello di business con un’apertura sempre maggiore ai servizi di consulenza e all’internazionalizzazione. In questa direzione si inserisce anche la nomina di Monti a consigliere esecutivo».