Un miliardo di utenti attivi al giorno e più di milione di transazioni economiche al minuto. Nato come sistema di messaggistica WeChat, che fa capo al colosso Tencent, è diventato il compagno digitale dei cinesi nella loro quotidianità e l’imprescindibile partner dei brand di moda e lusso. Class Editori ha chiesto ad Andrea Ghizzoni, direttore di Tencent IBG Europa, di fare il punto sullo strumento che si sta imponendo come sistema operativo per smartphone.
Ci sintetizza WeChat?
Non è un marketpalce come Amazon, per i brand è uno strumento digitale grazie a cui interagiscono direttamente con la clientela. Non offriamo intermediazione, nemmeno logistica o il customer care. Creato come chat, si è evoluto in social network e adesso è ciò con cui i cinesi gestiscono la loro vita.
Come va utilizzato?
Nell’operatività i brand gestiscono il customer jorney all’interno di WeChat. L’advertising è diverso dal concetto occidentale. È meno frequente, perché permettiamo un contenuto pubblicitario al giorno per individuo, seppur con elevata profilazione. Pertanto i messaggi devono essere fortemente ingaggianti, magari un video che crei un’esperienza interattiva.
I follower e QR code…
Anche su WeChat l’obiettivo è avere più follower. Il QR code, fortemente utilizzato solo in Cina, è la quintessenza dell’omnicanalità: permette di fare qualsiasi cosa, dall’avere informazioni a pagare. Come adesso per il Montenapoleone Chinese New Year. WeChat Pay è un servizio fondamentale perché, dopo il pagamento, consente al brand di chiedere al cliente di diventare follower, mettendo a valore l’atto della transazione. Anche in Europa, e in Italia, i cinesi si aspettano di utilizzarlo.