Si schiarisce il cielo sopra Astaldi. Per il gruppo delle costruzioni finito in concordato, è infatti ripartita la trattativa per cedere la partecipazione del 33% della concessione del ponte sul Bosforo che collega l’Europa e l’Asia, detenuta con il partner turco IC Yatirim Holding. A sbloccare nuovamente il confronto è stato il raggiungimento di un accordo con il Governo turco, il quale ha accettato la possibilità di aggiornare le tariffe della concessione due volte l’anno invece che una sola.
Alla finestra vi è sempre il consorzio guidato dai cinesi di China Merchants Group, che dovrebbero rilevare la quota per una cifra intorno ai 467 milioni, in base alle valutazione circolate nei mesi precedenti. Trattative che se troveranno seguito consentiranno al gruppo capitolino delle costruzioni di riceve nuova linfa finanziaria da destinare al pagamento di tutti i creditori, bondholders compresi, oltre ad allinearsi al piano di Salini-Impregilo e delle banche, che prevede la vendita delle concessioni. Una possibilità colta alla perfezione dal mercato che ha infatti premiato il titolo Astaldi con acquisti che hanno portato le azioni ad aumentare il proprio valore del 7,88%.
Intanto ieri il cda presieduto da Paolo Astaldi ha fissato al 15 luglio il termine per l’offerta definitiva di Salini Impregilo. Il gruppo guidato da Pietro Salini ha comunicato ad Astaldi il positivo avanzamento sia delle condizioni apposte all’offerta vincolante presentata il 14 febbraio scorso, prorogata il 28 marzo successivo, relativamente alle tematiche regolatorie e antitrust, sia delle interlocuzioni con le banche per la definizione del Progetto Italia, nell’ambito del quale la soluzione della procedura concordataria di Astaldi riveste un ruolo centrale. In particolare Salini Impregilo ha spiegato di ritenere che il completamento delle fasi istruttorie e deliberative delle banche coinvolte possa collocarsi tra fine di giugno e prima decade di luglio.
«Pertanto, ha esteso al 15 luglio il termine indicato nell’offerta per l’avveramento di talune condizioni, impegnandosi al contempo a fornire un ulteriore aggiornamento entro il 19 giugno ai fini dell’udienza fissata dal Tribunale di Roma ad Astaldi, per formulare chiarimenti e integrazioni richiesti sulla proposta concordataria presentata in febbraio».
Intanto Salini-Impregilo sta proseguendo il lavoro sul polo italiano delle costruzioni, progetto che punta ad abbracciare anche aziende in bonis. Tanto che, come anticipato da MF-Milano Finanza il 10 maggio, Salini avrebbe già intrapreso i dialoghi con il costruttore Impresa Pizzarotti.
Infine, è giunto alla conclusione il processo di selezione del Chief Restructuring Officer di Astaldi, che sarà nominato, con l’attribuzione dei relativi poteri, nella prossima riunione del board a fine maggio. Pare, tuttavia che il nome sia già stato trovato. Come riportato da MF-DowJones il cro dovrebbe essere Paolo Amato, consigliere di amministrazione di Prysmian ed ex cfo e vice direttore generale corporate di Alitalia sotto la gestione di Andrea Ragnetti. Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università La Sapienza di Roma e con un Mba in Business Administration all’Harvard Business School, è stato anche senior engagement manager di McKinsey e cfo di Ariston Thermo (Gruppo Merloni).