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Bain, Cina e Usa doppio motore della ripresa del lusso

Nel 2020, il mercato è cresciuto del 29%. La Cina, a quota 60 miliardi di euro, pesa per il 21%. Un contributo positivo è arrivato dal Medio Oriente, con Dubai e l'Arabia Saudita che hanno guidato la crescita


11/11/2021 15:08

di Mauro Romano - Class Editori

Bain

Il doppio motore Cina-Stati Uniti sostiene la performane del lusso. Il settore dei beni personali di lusso ha recuperato rapidamente terreno, sperimentando una ripresa a "V"nel 2021. Dopo la forte contrazione registrata nel 2020, il mercato è cresciuto del 29% ai tassi di cambio correnti, fino a toccare quota 283 miliardi di euro, segnando una crescita dell'1% rispetto ai livelli del 2019.

Secondo le stime Bain, l'industria dei beni di lusso personali potrebbe raggiungere, al 2025, un volume pari a 360-380 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita sostenuta del 6-8% annuo.

Il mercato complessivo del lusso, che comprende in maniera ampia sia prodotti che esperienze, registra performance ancora inferiori rispetto ai ritmi del 2019, a circa 1.100 miliardi di euro, con uno 'shift' dalle esperienze ai prodotti e ai beni legati alle esperienze che riesce a compensare solo meta' della contrazione rispetto al 2019.

Un'ondata di cambiamenti continua a caratterizzare quest'industria, emerge  dalla ventesima edizione del Bain & Company Luxury Study, presentata a Milano in collaborazione con Fondazione Altagamma, che riunisce le imprese dell'alta industria culturale e creativa italiana.

Dopo aver affrontato un anno complesso, il settore del lusso - nel secondo e terzo trimestre del 2020 - è tornato a crescere rispetto al 2019. La previsione più probabile per il quarto trimestre è che si registri una crescita dell'1% sull'anno precedente, che permetterebbe di chiudere positivamente il 2020.

Tra i driver della ripresa, Bain segnala lo slancio notevole del mercato cinese, le cui dimensioni sono raddoppiate negli ultimi due anni, nonché le solide performance registrate negli Stati Uniti, dove sta emergendo un cambiamento nella distribuzione geografica del mercato, con nuovi hub urbani e una crescente concentrazione sulle aree suburbane. La Cina, a quota 60 miliardi di euro, pesa per il 21%. Un contributo positivo è arrivato dal Medio Oriente, con Dubai e l'Arabia Saudita che hanno guidato la crescita.

L'Europa, il Giappone e il resto dell'Asia hanno recuperato terreno solo parzialmente durante il 2021, dal momento che le performance del periodo pre-Covid sono legate alla ripresa dei viaggi globali. Il Giappone dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi entro il 2023, mentre in Europa questo succederà entro il 2024. (riproduzione riservata)


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