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I brand cinesi lifestyle guadagnano spazio sui rivali occidentali

Nei prodotti di lusso, nel fashion, nella cosmetica è il fattore qualità prezzo che oggi attira i consumatori cinesi, che preferiscono prodotti più convenienti, soprattutto se made in China. Lo confermano con diversi esempi gli analisti di mercato cinesi: sull'e-commerce di Alibaba infatti...


28/10/2024 16:42

di Alessandra Oristano - Class Editori

settimanale
Ernan Cui, consumer analyst di Gavekal Dragonomics

Secondo gli analisti di Citi, il gruppo bancario americano, e della cinese Gavekal Dragonomics, società di ricerche di mercato basata a Hong Kong, intervistati da Bloomberg, i brand occidentali del settore luxury sarebbero destinati a perdere ancora più terreno a favore dei rivali cinesi a prezzo inferiore. Il calo dei consumi dei beni di lusso nella Repubblica popolare ha portato, infatti, a un altro trimestre di guadagni deboli per alcuni brand internazionali, ma a una crescita vertiginosa per i loro rivali locali.

«I marchi locali stanno vincendo», ha dichiarato Ernan Cui, analista di Gavekal Dragonomics. «I consumatori sono diventati più sensibili ai prezzi e cercano prodotti con un miglior rapporto qualità-prezzo in un contesto di crescita economica debole».

Questo tema era stato affrontato anche durante il MFGS-Milano Fashion Global Summit 2024 da Roberta Benaglia, la ceo di Style capital. «Ci troviamo davanti a un cliente cinese che non sceglie più di comprare il lusso fuori dalla Cina», ha dichiarato. «Ciò che è cambiato è che cinque anni fa se non eri in Asia e forte sull’e-commerce era un problema. Oggi è il contrario ed è quasi un cambio di paradigma». 

Un esempio di questo andamento a due velocità è stato fornito dagli analisti conl’Oreal che ha registrato vendite trimestrali deludenti con un calo del 6,5%, il competitor Proya cosmetics, con sede a Hangzhou, ha messo a segno un aumento del 21% delle vendite. La performance dell’azienda cinese dimostra che i suoi prodotti più convenienti e il marketing incentrato sull’online stanno funzionando in un mercato in cui le case di moda luxury subiscono un calo dei ricavi. 

Le difficoltà sul mercato cinese di L’Oréal, «evidenziano una domanda difficile e una crescente concorrenza da parte dei marchi nazionali», hanno scritto in una nota gli analisti di Citigroup. Il segmento di bellezza premium dell’azienda ha sofferto maggiormente della cautela dei consumatori.

Il persistente crollo non si limita ai produttori di cosmetici. Anche il gigante del lusso Lvmh ha registrato un calo dei ricavi.
Così come Starbucks che ha continuato a perdere quote di mercato a vantaggio di rivali locali come Luckin coffee e Cotti coffee, che offrono una tazza di americano a soli 1,4 dollari.

Brand come Nike e Uniqlo stanno registrando un calo delle vendite e degli utili a causa della preferenza da parte dei consumatori di alternative più economiche. Secondo i dati di Hangzhou Zhiyi tech, anche le vendite sulle maggiori piattaforme di e-commerce cinesi di Alibaba group holding sono in calo in riferimento ai grandi marchi globali: L’Oréal, Estée Lauder, Procter & Gamble, SK-II e Shiseido hanno registrato una flessione del 35-50% nei 12 mesi fino a settembre. D’altro canto, Proya e altri marchi locali come Kans e Comfy, di proprietà della Giant biogene holding, hanno registrato una crescita delle vendite superiore al 20% nello stesso periodo. (riproduzione riservata)


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