Pasquale Bruni archivia il primo semestre raggiungendo già il fatturato dell'intero 2022. Nonostante la chiusura dei mercati ucraini e russi, che nel 2017 e nel 2018 pesavano circa il 40% dei ricavi globali, il marchio di gioielleria made in Valenza registra una crescita delle vendite del 120% rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente.
«Abbiamo lavorato molto per raggiungere questi primi importanti risultati e possiamo affermare con orgoglio che i dati ad oggi sono particolarmente incoraggianti», ha commentato Roberto Bocus, direttore generale di Pasquale Bruni. «Da sottolineare come già a chiusura 2021, in ancora piena pandemia, la maison avesse già avuto una crescita del 17% sul 2019. Anni sfidanti e di grande lavoro per una realtà ancora a conduzione familiare e che stanno portando ad eccellenti risultati che evidenziano la crescita di un’azienda in salute».
A trainare la crescita i mercati di Europa, Stati Uniti, Medio Oriente e Europa dell’est, ma interessante anche la performance dell’Australia. Il marchio è oggi presente in maniera capillare in 54 Paesi e punta all’apertura in nuovi mercati strategici. Oltre agli opening in Arabia Saudita, nel Qatar, in Cina, Messico e le due città prioritarie Parigi e New York (vedere MFF del 26 maggio 2022), il brand debutta nel mercato nipponico. Per inizio 2024 la società prevede infatti l’apertura di un punto vendita nel Paese del Sol levante, dove una partnership con un key player locale gli permetterà di essere presente attraverso corner e shop in shop nei più rilevanti concept store e mall.
La maison di gioielleria in occasione della scorsa fiera Haute jewels di Ginevra ha presentato in anteprima la linea uomo disegnata dal direttore creativo Eugenia Bruni. Composta da due collezioni, chiamate Quattro elementi e Accendimi, la linea uomo comprende anche una capsule di alta gioielleria con pezzi in diamanti e pietre preziose che saranno svelati dopo l’estate. (riproduzione riservata)