L’India è diventato a tutti gli effetti un mercato emergente e l’industria della moda sembra averlo capito già da tempo. Se da un lato i talenti indiani stanno crescendo sul territorio domestico e oltreconfine acquisendo più visibilità grazie a progetti di ampio respiro e fashion week internazionali, dall’altro i big player e i fondi sono stati pronti a schierarsi in prima linea per investire nelle potenzialità di un Paese in fortissima evoluzione per tre fattori base: la crescita del consumatore della classe media, lo sviluppo dei settori manifatturieri, l’avanzamento della tecnologia e dei Millennials.
Senza dimenticare l’alta disponibilità di materie prime come cotone, lana, seta e juta che permettono la partecipazione all’intera catena valore del settore moda. E le previsioni non fanno che confermare la traiettoria: secondo il report The State of fashion 2019 elaborato da McKinsey & company, il Pil dell’India avrà una crescita media annuale dell’8% fino al 2022 che supererà quella della Cina (+6,1%).
In questo scenario, il mercato dell’abbigliamento indiano raggiungerà entro i tre anni i 59,3 miliardi di dollari (pari a 52,6 miliardi di euro), diventando il sesto più grande al mondo, vicino a quello del Regno Unito (65 miliardi di dollari) e della Germania (63,1 miliardi di dollari). Il reddito dei consumatori indirizzabili triplicherà inoltre al 2025. Oltre 300 marchi di moda internazionali apriranno negozi in India nei prossimi due anni.
Nonostante ciò, il canale vendita dell’apparel nel Paese risulta ancora non abbastanza organizzato. Le previsioni stimano infatti una salita debole della quota retail, dal 35% registrata nel 2016 al 45% nel 2025. Per quanto riguarda la tipologia dell’abbigliamento, quello tradizionale rimane ancora la scelta predominante per le donne, con una fetta del 70% sui ricavi complessivi del womenswear e scenderà solo al 65% nei prossimi anni.
Nel corso di questo periodo anche il beauty e la cura della persona acquisiranno sempre più importanza. Per stimolare il comparto moda, i player stanno rinnovando l’esperienza della vendita in store, sfruttando soprattutto la tecnologia e le opportunità dell’omnichannel, mentre i mall hanno aumentato i servizi di ristorazione ed entertainment. A fianco di questi, i leader dell’e-commerce si stanno muovendo verso nuove soluzioni di intelligenza artificiale. Fra tre anni più di 900 milioni di consumatori indiani saranno online, un numero al raddoppio rispetto ai 460 del 2018. E nel 2022 tramite smartphone si connetteranno 690 milioni di utenti, più del doppio sul 2017.
Il viaggio verso l’India è iniziato concretamente per molte realtà del fashion dal 2018. A cominciare dalla scorsa primavera, quando la società di private equity L Catterton Asia ha comprato il 10% delle azioni di Future lifestyle fashions limited, compagnia indiana che commercializza 30 marchi di moda, per espandere il business nell’area.
A giugno Ermenegildo Zegna ha acquisito insieme al partner locale Reliance brand una quota del capitale di Raghavendra Rathore Jodhpur, uno dei marchi di rilievo nel luxury menswear indiano. Il mese dopo, a Reliance si è affidato anche Replay, che ha progettato un piano di espansione a 360 nel retail e nell’online, che partirà con l’apertura di due flagship a Delhi e Mumbai che vedranno luce nel corso di quest’anno.
A settembre Cosmoprof, la fiera bolognese dedicata alla cosmetica è poi sbarcata a Mumbai. Infine, Uniqlo, brand giapponese del gruppo Fast retailing, entrerà per la prima volta nel mercato indiano attraverso la sussidiaria con l’apertura di uno store a Delhi nell’autunno del 2019. In parallelo, una generazione di designer indiani sta avanzando nello scenario internazionale.
Tra questi ci sono BavTailor, che ha partecipato al Fashion hub market di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana nell’edizione di settembre 2018, ma anche Ritu Kumar e Manish Malhotra. Infine, ci sono i più affermati Manish Arora, ex direttore creativo della maison francese Paco Rabanne, che vanta tra gli ultimi progetti una co-lab con il club calcistico Paris Saint-Germain e Rahul Mishra, che ha recentemente tagliato il nastro a una boutique a Mumbai dopo quella di Delhi, dedicata alle collezioni ready to wear e haute couture.