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Azienda Manifatturiero

Il tessile cinese a Milano per le sfilate di Theone fashion&jewels

Dal 17 al 19 settembre 40 brand cinesi parteciperanno all'evento sotto il cappello della Cnga-China national garment association, che conta 1500 associati e 12 dipartimenti che controllano tutti i settori merceologici. La Cnga rappresenta un’organizzazione globale del sistema del fashion cinese


13/09/2024 10:26

di Alice Merli - Class Editori

settimanale
Chen Dapeng, presidente della Cnga

L’Italia e la Cina consolidano il loro legame sotto la stella della moda. Dal 17 al 19 settembre un totale di 40 brand cinesi parteciperà a TheOne Milano by Milano fashion & jewels, sotto il cappello della Cnga-China national garment association. Fondata nel 1991 come organizzazione no profit, l’associazione riporta direttamente al governo di Pechino, con lo scopo di sviluppare le migliori strategie per il settore del tessile e dell’abbigliamento, suggerendo cambiamenti di costume, trend di mercato e nuovi Paesi.

Con 1500 associati e 12 dipartimenti che controllano tutti i settori merceologici, alla quale si è aggiunto lo scorso anno quello per la sostenibilità, oggi la Cnga rappresenta un’organizzazione globale del sistema del fashion, occupandosi anche della promozione in tutta la Cina di fiere, fashion week, nuovi designer, eventi, conferenze nazionali ed estere.

Un comparto quello della moda che oggi conta nel Paese del Dragone un totale di 19 mila imprese di abbigliamento e più di 37 milioni di dipendenti, generando un fatturato che sfiora i 5,8 trilioni di dollari, secondo i dati del Fashion economic research center di Pechino. «Questo è il primo test di una lunga serie di collaborazioni in Italia con le fiere milanesi, sfilate ed eventi culturali. Abbiamo scelto il salone per la sua qualità e per ciò che potrà rendere attrattivo per i compratori internazionali. Milano è la capitale della moda e qui le aziende possono sviluppare un mercato per la distribuzione anche worldwide», ha spiegato a MFF Chen Dapeng, presidente della Cnga. «Come associazione, vogliamo comunicare in Italia che rappresentiamo il sistema moda cinese, far conoscere meglio i nostri marchi e farli incontrare con i buyer, oltre che dare valore al Made in China».

A fare eco al numero uno, è Francesco Fiordelli, exclusive charge for Italy of Cnga and Cntac-China national textile and apparel council. «Siamo in un momento complicato per lo scenario economico, ma dobbiamo guardare al futuro. E il settore della moda in Cina rimane tra i più dinamici. Ma serve supporto dall’Italia, dove la piccola eccellenza è la pmi. Facendo alleanze e strategie con le aziende per consolidare il b2b».

«I vantaggi di questa partnership sono bilaterali. Il mercato italiano può interfacciarsi con le istituzioni. Perché abbiamo una miriade di aziende medie che hanno bisogno di avere una liaison con la Cina», ha aggiunto Fiordelli, «per questo stiamo preparando un format che presenteremo nel continente, in cui il governo cinese supporterà con una piattaforma le realtà piccole tricolori per facilitare l'entrata nel mercato, ad esempio semplificando le procedure. Dall’altro lato, la Cina oggi è produttore di un'ottima qualità media , i brand vogliono farsi conoscere fuori dai loro confini. Già da qualche anno hanno più attenzione all’ambiente, rinnovando i macchinari a meno consumo di acqua, tracciando i prodotti», ha concluso.(riproduzione riservata)


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