MENU
Azienda Manifatturiero

L'Asia traina la crescita di Brembo, la Cina sale a doppia cifra

Bene soprattutto l'India, dove però Brembo opera solo nel mercato a due ruote. Delude l'Europa, con l'eccezione del Regno Unito, e l'America del Nord. Cresce però la redditività del business. L'apertura di un nuovo stabilimento in Thailandia premessa per un ulteriore sviluppo nel sud-est asiatico


09/05/2024 17:41

di Elena Dal Maso - Class Editori

settimanale
Matteo Tiraboschi, presidente ceo di Brembo

Con performance a doppia cifra, l'Asia traina i conti trimestrali di Brembo, la multinazionale italiana dei freni a disco. Mentre i ricavi a livello di gruppo sono cresciuti in media del 4,4%, superando il miliardo di euro, in India, dove Brembo opera da 20 anni nel settore dei freni per veicoli a due ruote, la crescita è stata del 22,3% (+24,8% a cambi costanti), in Giappone del 16,1% (+18,1% a cambi costanti) e in Cina del 6,5% ma del 12,4% a cambi costanti. Unica eccezione nel vecchio continente è il Regno Unito che ha registrato una crescita del 18,2% (+16,0% a cambi costanti).

Deludente l'andamento del mercato nordamericano (Stati Uniti, Messico e Canada) dove la crescita è stata dell’1,3% (+2,4% a cambi
costanti), mentre quello sudamericano (Brasile e Argentina) è calato del 4,0% (-7,4% a cambi costanti). In termini assoluti l'Asia per Brembo vale quasi il 20% del fatturato totale con la Cina di gran lunga il mercato maggiore, 132 milioni di euro nel primo trimestre, mentre l'America del Nord vale il 26% del totale. In termini di singoli paesi, la Germania è stato il mercato più importante con 206 milioni, seguito dalla Cina.

«Per la prima volta superiamo la soglia del miliardo di euro di ricavi in un singolo trimestre, un traguardo sostenuto dall’aumento dei volumi nei nostri segmenti di business chiave e nei principali mercati in cui operiamo nel mondo», ha commentato il presidente esecutivo, Matteo Tiraboschi. «Siamo entrati in Thailandia con la realizzazione del nostro primo sito produttivo dedicato ai costruttori di moto, ponendo le basi per ulteriori sviluppi del business di Brembo nel Sud-est asiatico», ha ricordato Tiraboschi.

In particolare, i ricavi netti sono cresciuti anno su anno in Germania (+5,4%), Francia (+3,6%) e Italia (+3%). Inoltre, l’ebitda è migliorato a 176,8 milioni (17,6% dei ricavi, 176 milioni la stima del consenso) rispetto ai 168,3 milioni del primo trimestre 2023 e l’ebit a 112,8 milioni (da 104 milioni), poco sopra la stima del consenso a 110 milioni. Il trimestre si è, quindi, chiuso con un utile netto di 75,2 milioni (7,5% dei ricavi), in aumento dai 76,8 milioni (8% dei ricavi) dell’analogo periodo dell’anno precedente, ma sotto le attese del consenso a 83 milioni.

Ha deluso l’indebitamento finanziario netto che al 31 marzo è aumentato a 529,5 milioni (492 milioni la previsione del consenso), +23,1 milioni rispetto al 31 marzo 2023. Senza gli effetti dell’Ifrs 16 l’indebitamento finanziario netto sarebbe pari a 357,5 milioni, in aumento di 28,5 milioni rispetto al 31 marzo 2023. Brembo sta anche continuando a investire per favorire la strategia di espansione globale del gruppo. 

Pur a fronte di un contesto di mercato automotive particolarmente complesso, Brembo ha previsto di chiudere l’anno con una moderata crescita dei ricavi, mantenendo i margini percentuali in linea con quelli del 2023. Attualmente il consenso Bloomberg si attende ricavi a fine anno a 4,037 miliardi di euro dai 3,849 miliardi del 2023, un ebitda a 704 milioni (666 milioni nel 2023), un ebit a 438 milioni (414 milioni nel 2023) e un utile netto a 321 milioni (305 nel 2023). Mentre l’indebitamento finanziario netto è previsto in calo a 346 milioni. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi