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La Cina frena anche Ferrari, che si rifà sui margini e il fatturato

La casa di Maranello accusa una stasi di vendite nel mercato cinese dopo il boom dei trimestri precedenti. Ma secondo il ceo, Benedetto Vigna, gli ordini restano buoni e i conti di fine anno saranno ancora da record. Intanto nel primo semestre l'ebitda ha superato il miliardo di euro


02/08/2023 19:16

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Benedetto Vigna, ceo di Ferrari

Vendite in leggero calo ma ricavi e margini in aumento per la casa di Maranello, che, dopo alcuni trimestri di forte crescita in Cina, il suo secondo singolo mercato, accusa una stasi, in linea con il debole contesto economico.

Le vetture consegnate nel secondo trimestre da Ferrari sono state pari a 3.392 unità, in calo di 63 rispetto all'anno precedente. La regione Emea ha registrato un aumento del 17,3%, le Americhe hanno subito una flessione del 17,5%, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan sono rimaste pressochè in linea con l'anno precedente e la regione Resto dell'Asia Pacifico è diminuita del 15,6%.

Le consegne sono state trainate dalla 296 Gtb, dalla Roma e dalla Portofino M, mentre la 296 GTS e la 812 Competizione A erano in fase di avvio progressivo. Nel corso del trimestre sono iniziate le prime consegne della Purosangue e le allocazioni della Daytona SP3 sono proseguite come da piani. Nella gamma prodotti del trimestre sono compresi nove modelli con motore a combustione interna (Ice) e quattro modelli a motorizzazione ibrida. Le consegne di questi ultimi hanno raggiunto il 43% del totale, e sono raddoppiate rispetto all'anno precedente.

Nel secondo trimestre i ricavi netti si sono attestati a 1.474 milioni di euro, in crescita del 14,1% a/a o del 12,8% a cambi costanti. L'adjusted Ebitda si è attestato a 589 mln euro, in crescita del 31,9% a/a e con un margine del 40%. L'adjusted Ebit è stato pari a 437 mln, con un aumento del 35,4% a/a e un margine dell'adjusted Ebit del 29,7%. L'utile netto adjusted del periodo è stato pari a 334 milioni, in aumento del 33,5% a/a, e l'utile diluito adjusted per azione del trimestre si è attestato a 1,83 euro, rispetto a 1,36 euro nel secondo trimestre 2022.

"Il secondo trimestre si è chiuso con risultati finanziari eccezionali, contraddistinti da elevata marginalità. Le consegne nel periodo riflettono un ricco mix prodotti, mentre continuiamo a gestire un portafoglio ordini molto forte in tutte le aree geografiche. La decisione di rivedere al rialzo la guidance è stata sostenuta in particolare da un contributo delle personalizzazioni sorprendente", ha commentato l'ad di Ferrari, Benedetto Vigna.

"L'innovazione è al centro di Ferrari e continua a trainare la nostra crescita e risultati, come l'indimenticabile vittoria a Le Mans". Quattro gli elementi sottolineati da Vigna in conference call: l'andamento delle consegne, la raccolta ordini "robusta", il fatto che il portafoglio ordini sia "molto forte in tutte le aree geografiche" e che il gruppo sia "sulla giusta strada nella strategia di prodotto e nel nostro viaggio verso la carbon neutrality".

Ferrari, ha evidenziato Vigna, ha "superato la soglia del miliardo di euro di Ebitda" in un solo semestre, il primo del 2023, "mentre era servito l'intero 2017 per superare tale livello. Si tratta di un risultato che tutti in Ferrari hanno contribuito a raggiungere. La velocità degli ordini ricevuti per la Purosangue è stata di 4-5 volte superiore a quello che ci aspettavamo. Abbiamo dovuto dare uno stop agli ordini, che abbiamo riaperto per la Purosangue al 2026", ha evidenziato l'ad, ricordando che "le consegne della Purosangue sono iniziate nel secondo trimestre. Il volume del 2023 sarà pari al massimo al 10% della produzione totale", ribadendo la strategia del gruppo, che è quella di "vendere sempre una macchina in meno rispetto alla richiesta del mercato" per mantenere l'esclusività. 

Sulla base dei numeri del secondo trimestre, Ferrari valuta a fine anno che i ricavi saranno nell'ordine di 5,8 miliardi di euro, con un ebitda adjusted a 2,19-2,22 miliardi e un utile diluito adjusted per azione a 6,25-6,4 euro (da 6-6,2 euro) e free cash flow industriale a circa 900 milioni di euro (da fino a 900 mln). (riproduzione riservata)


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