Il fenomeno Loora Wang, fondatrice del brand Loora pwd, approda a Milano. La storia del successo della stilista-imprenditrice prima nel settore moda e poi sulla piattaforma cinese del colosso Byte dance, è stato il focus del talk «Come nascono i nuovi brand. Il caso TikTok-L.Wang», organizzato ieri da Class editori a Palazzo Serbelloni e inserito nel calendario di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana in occasione della Milano fashion week.
L’incontro ha fatto luce sul percorso in crescita della creativa, che nel 2017 ha fondato la sua label, per debuttare nel 2018 con la prima collezione alla Shenzhen fashion week. Con un team tutto al femminile, oggi l’azienda fattura circa 500 milioni di euro grazie a un network di 200 monomarca distribuiti nei più importanti mall della Cina.
«Ho sempre avuto questa passione per la moda che ho coltivato a lungo senza mollare. Desideravo dare la possibilità a tutte le donne della Cina di essere in primo piano grazie ai miei abiti, per vestire ed esprimere la loro personalità», ha spiegato durante il talk la stilista da 10 milioni di follower, che è anche presidente del comitato permanente dell’Associazione degli industriali dell’abbigliamento della provincia di Henan, direttore esecutivo di China garment association e di China haute couture association e vice presidente di Shenzhen garment association.
«La mia tenacia mi ha portato a seguire il trend delle vendite online nel mio Paese. Ho iniziato cinque anni fa in un momento in cui tante donne cinesi non si mostravano su Tiktok. Ho avuto successo e così ho deciso di prendere questa strada». Ma ci sono precisi obiettivi che seguono il debutto della stilista in Italia.
«La moda europea è matura e sviluppata, voglio testare il mercato e capire se la mia collezione funzionerà anche qui. Per valutare sia come adattarla per l’Italia, sia per la parte distributiva per varare i primi negozi in Europa», ha evidenziato Wang. Nei video Loora Wang, che è stata anche la prima in Cina a far sfilare sulle sue passerelle modelle transgender e no-gender, si propone come simbolo di una femminilità consapevole, interprete di un nuovo modello pensato per un donna determinata, femminista, emancipata e indipendente. «Vesto donne normali che vogliono cambiare e mostrare se stesse, il proprio carattere», ha concluso Wang. (riproduzione riservata)