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Le vendite degli scooter Piaggio volano in Cina e India

Roberto Colaninno, numero uno del gruppo di Pontedera, ha illustrato i risultati del 2021 che sono andati oltre le attese del management, segnando un incremento del fatturato del 27% sul 2020 e di quasi il 10% sul 2019, con tutti i principali indicatori in crescita a doppia cifra


02/03/2022 18:05

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
La vespa elettrica, modello 2022

«In Cina sono stati fatti molti progressi sul fronte della riorganizzazione. I risultati sono stati incredibilmente buoni e ci aspettiamo un aumento delle vendite quest'anno». Lo ha affermato il presidente e amministratore delegato di Piaggio, Roberto Colaninno, durante la conference call sui risultati del 2021, che si è chiuso con performance a doppia cifra.

I ricavi netti consolidati del gruppo sono stati pari a 1,66 miliardi di euro, in crescita del 27% (+28,1% a cambi costanti) rispetto a 1,31 miliardi di euro registrati nel 2020, nel corso del quale, a seguito dell'emergenza sanitaria, era stato attuato un blocco delle attività di produzione e vendita che aveva colpito i mercati Emea e Americas e India.

L'evoluzione del conto economico porta a un ebitda consolidato di 240,6 milioni di euro, in miglioramento del 29,3% rispetto ai 186,1 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2020, con ebitda margin al 14,4%, mentre l'utile netto è quasi raddoppiato a 60 milioni.

Il numero uno di Piaggio si è soffermato in particolare sull'Asia spiegando che per il 2022 si aspetta un aumento delle vendite in tutti i Paesi asiatici. In Cina il gruppo di Colaninno ha venduto 2,4 milioni di scooter in crescita del 12% sul 2019.

Colaninno si è poi detto molto fiducioso sul mercato dell'Indonesia che «sarà una piacevole sorpresa per il gruppo Piaggio». Per quanto riguarda l'India che resta il più grande mercato al mondo per i veicoli a due e tre ruote, in cui Piaggio è leader, gli scooter venduti sono stati poco più di 4,3 milioni, il 3% in più del 2019, quindi in buona ripresa dopo la brusca caduta del 2020, mentre è ancora debole il mercato dei veicoli a tre ruote.

Infine il presidente e a.d. ha ricordato che Piaggio non ha rapporti commerciali con Russia e Ucraina, né di fornitura né di vendita prodotti e che, per il gruppo, «non vediamo il nostro futuro così problematico o negativo».

I risultati dell'anno 2021 sono stati superiori alle attese, sia sui mercati europei, sia su quelli asiatici, e hanno confermato la capacità del gruppo nel rispondere al perdurare delle diverse incertezze che hanno caratterizzato l'andamento dell'economia mondiale.

Colaninno ha riconosciuto che «i risultati evidenziano un netto miglioramento di tutti i principali indicatori economici e patrimoniali, a conferma della validità della strategia intrapresa e della capacità del gruppo di rispondere in maniera efficace alle sfide poste dal contesto». (riproduzione riservata)


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