MENU
Azienda Real Estate

Shimao userà capitale proprio per ripagare i bond onshore

Il gruppo immobiliare di Hong Kong è in trattative per vendere i suoi asset commerciali e alberghieri. Secondo le stime di Nomura, il mattone cinese ha davanti a sé ben 19,8 miliardi di dollari da rimborsare nel primo trimestre del 2022. Evergrande affronta nuove scadenze offshore


28/12/2021 17:33

di Roberto Italia - Class Editori

Cina

Nuovo giorno, altre novità provenienti dal settore immobiliare cinese, sommerso da una montagna di debiti da ripagare nei prossimi mesi. La principale divisione del gruppo delle costruzioni Shimao, Shanghai Shimao, ha comunicato che intende ricorrere al capitale proprio per ripagare le obbligazioni onshore in scadenza nei prossimi tre mesi e che è in trattative per vendere i suoi asset commerciali e alberghieri.

Shanghai Shimao ha anche affermato che sarà difficile raggiungere il suo obiettivo di fatturato pari a 38 miliardi di yuan (5,96 miliardi di dollari) per l'intero anno poiché le vendite nei primi 11 mesi sono state solo di 28,2 miliardi. Shimao ha visto il valore delle sue azioni e obbligazioni in forte calo nell’ultimo mese a causa delle crescenti preoccupazioni per vendite di asset, accordi di appartamenti cancellati, nonché declassamenti da parte delle maggiori agenzie di rating riflettendo i maggiori rischi di finanziamento. Shanghai Shimao ha anche innescato ulteriori turbolenze quando ha detto in precedenza di aver venduto la sua attività di gestione immobiliare alla consociata Shimao Services per 1,7 miliardi di yuan (267 milioni di dollari), con una valutazione che alcuni analisti hanno affermato essere superiore alla media di mercato. Ieri l’azienda ha sostenuto che il ricavato dell’operazione è finalizzato allo sviluppo e alla gestione di complessi commerciali, non al rimborso del debito. Separatamente, Shimao Services ha dichiarato venerdì che non condurrà alcuna cessione o acquisizione di attività con la società madre nei prossimi sei mesi.

Le azioni del gruppo Shimao e di Shimao Services, entrambe quotate a Hong Kong, sono aumentate rispettivamente del 5,8% e del 4,5%. Alla Borsa di Shanghai Shanghai Shimao ha ceduto lo 0,3%.

"Sorride" anche il titolo Evergrande dopo la pausa natalizia. Oggi sull’Hang Seng le azioni del gruppo di Shenzhen hanno chiuso con un +9,5% dopo le dichiarazioni di domenica scorsa e hanno trascinato l’Hang Seng Mainland Properties Index, che traccia il settore immobiliare, in rialzo dell’1,8% (l’indice principale ha strappato un +0,2%). Infatti, il colosso del mattone cinese ha affermato di aver compiuto progressi nella ripresa dei suoi lavori di costruzione con oltre il 90% dei suoi progetti residenziali non più in fase di stallo. Inoltre, il presidente della società Hui Ka Yan ha promesso che Evergrande consegnerà agli acquirenti di varie regioni del Paese 39mila case a dicembre.

Ad ogni modo, questi importanti progressi rischiano di lasciare gli obbligazionisti a mani vuote ancora una volta. Oggi Evergrande deve infatti pagare cedole per un valore di 255 milioni di dollari sui bond con scadenza a giugno 2023 e 2025. Nel caso di mancato pagamento su entrambi gli strumenti, eventualità che gli investitori danno per certa, da domani scatterà un periodo di grazia di 30 giorni prima che venga dichiarato il default. È il primo test dopo la stangata delle agenzie di rating all’inizio del mese.

La strada del deleveraging e della risoluzione della crisi del debito per il mattone cinese è tutta in salita. Nomura ha recentemente stimato che il debito offshore denominato in dollari in mano agli sviluppatori immobiliari in scadenza dovrebbe raddoppiare da 10,2 miliardi di dollari nel trimestre in corso a 19,8 miliardi nel primo trimestre del 2022 e a 18,5 miliardi nel secondo trimestre. Assumendo che il cambio dollaro-yuan si mantenga stabile a 6,4 (oggi a 6,37), gli analisti della banca giapponese hanno affermato che, includendo le obbligazioni onshore denominate in valuta locale, l'importo totale dei bond da pagare in scadenza salirebbe a 29,8 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2021, 32,8 miliardi nel primo trimestre e 32,7 miliardi nel secondo trimestre dell’anno prossimo. "Tuttavia, in considerazione delle potenziali pressioni al deprezzamento del renminbi e dell'aumento dei costi di finanziamento offshore a causa dell'aumento delle insolvenze creditizie, riteniamo che la pressione di rimborso per gli sviluppatori nei mercati obbligazionari offshore potrebbe essere ancora più elevata", hanno affermato gli esperti di Nomura. Senza contare le scadenze imminenti sui salari differiti per i lavoratori del settore. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi