MENU
Azienda Servizi

Il caffè Segafredo alla conquista della capitale della Mongolia

Ha aperto il sesto locale in due anni nel Paese asiatico schiacciato tra Russia e Cina. Anche in quest'ultimo mercato è in pressing. L'anno scorso ha chiuso con circa 1,2 miliardi di giro d'affari e ha acquisito nuove produzioni di qualità in Ecuador


12/05/2022 12:17

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Massimo Zanetti, presidente e ceo di Mbz Group

Il caffè italiano di Segafredo sta rapidamente conquistando la Mongolia, a partire dalla sua capitale Ulaanbaatar, dove pochi giorni fa il gruppo veneto guidato da Massimo Zanetti ha inaugurato la sesta caffetteria in due anni.

Il nuovo locale Segafredo si trova all'interno del prestigioso Nomin Mall, nel vivace quartiere di Khal-Uul, considerato la migliore zona residenziale della città, che conta circa 1,5 milioni di abitanti, nonché sede del nuovo municipio e di molti negozi di lusso.

La caffetteria è ubicata presso l'ingresso principale del centro commerciale. La prima caffetteria a Ulan Batorera era stata aperta nel marzo del 2020, un progetto dal gruppo veneto del caffè in collaborazione con un partner locale GT Beans, presso l’ipermercato Nomin, all'interno di una delle più recenti aree residenziali della città.

Ulan Bator è il principale polo industriale della Mongolia e negli ultimi decenni ha subìto una rapida urbanizzazione e incremento della popolazione, divenendo un centro molto dinamico.

La caffetteria è diventata un punto d'incontro, soprattutto per molti giovani, sempre più interessati alla cultura italiana. Le bevande più richieste sono: caffè espresso, caffellatte, cappuccino, oltre a tè freddo e granita.

Lo scorso autunno erano stati aperti altri tre locali, uno all’interno dell’area Duty Free dell’aeroporto Internazionale Nubia, il secondo al The River Town Mall, elegante centro commerciale nel cuore di un rinomato quartiere della capitale, il terzo aperto all'interno dello State Department Store, storico mall considerato un punto di riferimento della città, un'attrazione turistica dove trovare prodotti locali di qualità, tra cui capi in cashmere e tappeti di Erdenet.

Il gruppo veneto è in pressing sulla Cina e i Paesi dell'Estremo Oriente dove ha chiuso il primo trimestre dell'anno scorso con un aumento dei volumi di vendita del 17%, il maggiore al mondo, ma in leggero calo, -4%, sui valori, per un totale di 22 milioni di euro, il 10% del fatturato trimestrale, in progresso sul 2019.

Secondo fonti finanziarie, l’anno scorso avrebbe chiuso l'esercizio con un giro d’affari intorno a 1,2 miliardi di euro, quasi il 50% in più del 2020, qualificandosi come uno dei maggiori produttori globali, nel mondo del caffè. Nel corso dell’anno ha condotto una serie di nuove aperture di caffetterie in giro per il mondo e in aprile (2021) ha rafforzato la presenza in Sudamerica dove ha acquisito Hoja Verde Gourmet Hovgo, con sede in Ecuador, il cui stabilimento produttivo, situato a Cayambe, a 70 chilometri da Quito, produce caffè e cioccolato partendo da materie prime selezionate di primissima qualità garantendo il controllo dell’intera filiera. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi