«Il far east è la sponda fondamentale, ma non c'è solo la Cina, bensì anche l'India e il suo importantissimo mercato a cui guardare». Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, presentando a Roma lo studio "Venezia Giulia 2025. Strategia e azioni per la competitività" commissionato a The European House-Ambrosetti dall'Ente camerale che raccoglie le ex province di Trieste e di Gorizia.
«Con i nostri porti, interporti e lo scalo aereo multimodale lavoriamo insieme a Austria, Ungheria e Centro Europa per dare vita a una piattaforma logistica di livello mondiale, mentre sull'innovazione l'obiettivo è che le grandi realtà di ricerca presenti sul territorio del Friuli Venezia Giulia si traducano sempre più in impresa e lavoro», ha detto ancora il presidente della Regione parlando delle due traiettorie di sviluppo della sua regione.
Come è noto, il cuore della strategia pulsa nel porto di Trieste e nella zona economica speciale che si è creata intorno, soprattutto grazie all'iniziativa di Zeno d'Agostino, presidente dell'Autorità portuale, che negli ultimi due anni ha impresso una forte accelerazione agli investimenti nel porto e nei collegamenti, soprattuttoferroviari, con i centri logistici e ha allacciato una politica di alleanze con gli operatori tedeschi.
La strategia è di affermare, il porto giuliano, primo in italiana per volumi di traffico, come il principale terminale italiano degli scambi con l'Oriente, nel quadro della cosiddetta Via della Seta marittima, sfruttando i vantaggi geografici rispetto ai porti del nord Europa.
Ora, a dare man forte alle iniziative di d'Agostino sembra essere sceso in campo anche il governatore Fedriga che ha promesso sul versante della ricerca di «lavorare per specializzare tutti i parchi avendo però una regia unica».
Fedriga ha annunciato la nascita di una Fondazione pubblico-privata che centralizzerà le attività di marketing e di formazione. «Il punto di forza del nostro territorio è la formazione, che è possibile qui come non lo è da nessun'altra parte, e vogliamo sfruttarlo per richiamare i grandi nomi del terziario avanzato», ha ribadito.
Un terzo aspetto rilevante su cui si è soffermato il governatore è la brandizzazione della regione. «Siamo partiti con Io Sono Friuli Venezia Giulia e puntiamo a fare una promozione del territorio con un marchio unico diversificato per ogni settore, dall'agroalimentare al turismo e alla ricerca». (riproduzione riservata)